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Set

Quanta pazienza…

Pubblicato domenica 9 Settembre 2012 alle 03:11 da Francesco

Seguo la politica italiana perché è una fucina di vicende surreali e grottesche grazie a cui talora rido senza posa fino al punto di scoppiare in pianti di ilarità. Nei palazzi del potere circolano persone così piccole, insignificanti e nocive alle quali auguro puntualmente il cancro, però devo riconoscere a costoro dei meriti per l’attività giullaresca, quest’ultima davvero a loro insaputa. Non voglio perdermi nella solita intemerata contro le teste di cazzo dei politici benché io nutra sempre la speranza di vederle rotolare lungo l’Altare della Patria.
La mia intenzione di voto non è cambiata, infatti se non ci fosse il Movimento Cinque Stelle non saprei davvero a chi dare la mia preferenza. Negli ultimi giorni c’è stata molta polemica attorno alla formazione di cui sopra, difatti pare che una lotta intestina possa inficiarla completamente. Una parte dell’elettorato del Movimento Cinque Stelle è composto da dietrologi e complottisti i cui deliri per fortuna vengono puntualmente confutati dalla competenza e dall’ironia di persone come Paolo Attivismo, tuttavia certi detrattori del movimento non sono migliori dei fanatici che lo sostengono e sarei felice se i due schieramenti si annichilissero a vicenda.
Non ho la tessera di un partito, non ho ideali da sventolare per riempire i vuoti della mia vita e di conseguenza cerco di comprendere quale possa essere la soluzione migliore per l’Italia, ma non pretendo neanche di riuscire a trovarla e di conseguenza il mio interesse per la politica è asettico: in questo ambito mi fa ribrezzo la passione perché di solito scavalca il bene comune. L’informazione italiana è irritata dallo snobismo che le riserva il Movimento Cinque Stelle, perciò ricerca la polemica al fine di debellarne lo sprezzo. Sulle edizioni online del Corriere della Sera e de La Repubblica sono innumerevoli le stoccate faziose, però a differenza di altri sostenitori del movimento io non ci vedo lo zampino del Mossad e mi sembra che si tratti di un film già visto: le solite campagne di stampa. D’altronde non posso aspettarmi un’informazione che non presenti qualche macchietta rossa o nera (figlie d’arte, s’intende) fino a quando ai giornali verranno dati  finanziamenti pubblici. Nella stampa italiana prediligo le pagine de Il Fatto Quotidiano poiché vi vedo il maggiore sforzo verso l’obiettività, tuttavia non ne considero infallibile la linea editoriale. A me pare che soltanto Matteo Renzi abbia capito come contrastare il Movimento Cinque Stelle e ciò mi lascia un po’ perplesso mentre prendo il polso della situazione. Il sindaco di Firenze sa che basta fare propri alcuni punti del movimento suddetto per avere indietro un po’ di voti, però il Partito Democratico non se lo può permettere perché è l’altra faccia di una medaglia in cui campeggiano i subumani del Popolo della Libertà, infatti anche tra le sue fila figurano cattolici ingerenti, vecchi scaldabanchi del parlamento e altri stronzi di  tal fatta a cui io offrirei un giro di garrota. In realtà la democrazia è esercitata nella misura in cui Andy Warhol aveva previsto un quarto d’ora di celebrità per tutti, ma qui si tratta di mera vanità perché spesso tutto si riduce al gusto di dire la propria. A me interessa che le cose funzionino meglio. Se il Movimento Cinque Stelle dovesse fallire allora lo cestinerei e tornerei all’astensionismo in attesa di qualcos’altro in grado d’ispirarmi un po’ di fiducia. Non m’interessa che prevalga il mezzo, bensì che il fine sia ottenuto ed è per questa ragione che vorrei vedere distrutti tutti i simboli dei partiti; insomma mi auguro una iconoclastia che annienti tutte le dicotomie anacronistiche per rendere la politica nient’altro che una macchina empatica: i bambini cresciuti tornino ai giardinetti o vadano a farsi inculare negli oratori. Se anche uno scenario del genere dovesse verificarsi, io non potrei vivere abbastanza a lungo per vederne gli effetti, infatti penso che mi romperei i coglioni a campare per più di mille anni. Mi definisco qualunquista perché mi va bene qualunque modo a patto che il benessere comune prevalga e non ho grandi citazioni con cui addobbare questa chiusa, nulla che possa campeggiare sulla facciata di qualche palazzo delle istituzioni, ma preferisco ricorrere ad uno stile più europeista: “O Francia o Spagna, purché se magna”.

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26
Apr

A tempo debito voterò per il Movimento Cinque Stelle

Pubblicato giovedì 26 Aprile 2012 alle 23:58 da Francesco

In questi tempi per gli imbianchini è facile riunire delle persone nelle birrerie, compresi gli astemi come me, ma non credo che Grillo rientri in questa categoria. Io mi considero un astensionista consumato, difatti in tutta la mia vita ho votato soltanto una volta alle elezioni comunali per una lista che doveva perdere, tuttavia sarebbe stato meglio se anche quella vincente fosse stata sconfitta. Nella politica italiana non ho mai trovato una formazione né un singolo candidato in grado d’invogliarmi a raggiungere le urne. Ho sempre vissuto il qualunquismo un po’ come una sconfitta e un po’ come l’unica strada praticabile assieme alle iniziative referendarie.
A livello umano ho provato simpatia per Silvio Berlusconi e difatti mi piacerebbe frequentarlo per ascoltarne gli aneddoti, ma la politica di quest’ultimo dopo il fascismo, la Democrazia Cristiana e Craxi la reputo una delle più grandi disgrazie mai calatesi in Italia. Più volte ho apprezzato delle iniziative dei Radicali Italiani e in due occasioni ho firmato ai loro banchetti sgangherati, tuttavia non sono mai riuscito a condividerne le posizioni sulla giustizia. Per breve tempo ho pensato di votare per l’Italia dei Valori, però ho finito per considerarlo un partito a conduzione familiare che inoltre ha avuto la colpa di dare i natali a personaggi come De Gregorio, Scilipoti e Razzi. L’Unione di Centro per quanto mi riguarda dovrebbe scomparire assieme al Partito Democratico e ai fascistelli redenti. Sulla Lega Nord non c’è manco da spendere troppe parole; l’ho sempre considerata una formazione di ignoranti e xenofobi che ha fatto il suo tempo con una sola cosa sempreverde: la pochezza. Per quanto riguarda Sinistra Ecologia Libertà invece mi limito a due dettagli: la sanità in Puglia e la dialettica stucchevole di Vendola.
Mi sono fatto violenza e ho provato ad ascoltare i politici italiani perché oggi l’astensionismo è la mossa più facile a cui ricorrere, ma probabilmente non è quella più efficace. Fatta eccezione per Grillo e i suoi collaboratori, non ho trovato nessun altro in grado di parlare la lingua della gente. Quel vecchio di Giorgio Napolitano è un po’ come il Papa: le loro cariche sono inutili ed entrambi declamano banalità sconcertanti con un sussiego ridicolo. Mi ha stupito come il Presidente della Repubblica, seppur non esplicitamente, abbia tentato di liquidare Grillo come demagogo.
In realtà il Movimento Cinque Stelle non è incentrato attorno alla figura del comico genovese e questa è soltanto funzionale per l’attenzione mediatica. Le idee di questo movimento sul debito pubblico, sulle questioni energetiche, sui tagli alla spesa pubblica e sulle grandi opere non sono le sparate di un demagogo, non sono le fiammate di un populista, ma appartengono a persone di cui Grillo è soltanto un megafono dal quale esce una comunicazione potabile.
Per una volta ho udito qualcuno della scena politica senza provare imbarazzo per lui, ma ho anche preso atto della coerenza dimostrata dal movimento in merito agli stipendi dei consiglieri regionali e al rifiuto del finanziamento pubblico: per qualcuno sono quisquilie, per me invece sono buone premesse. Io non mi aspetto che i grillini siano la panacea di tutti i mali, anzi, non escludo che possano rivelarsi peggiori di tutti gli altri messi assieme, ma per adesso sono convinto a sostenere le loro iniziative: in altre parole, mi sento pronto a correre il rischio di provare in seguito un retrogusto spiacevole. Mi azzardo a votare e spero che accada in Italia ciò che non è successo in Francia con Coluche.
Purtroppo sono consapevole di come parte delle questioni italiane siano sovranazionali, perciò mi auguro un ritorno al potere dei progressisti in buona parte dell’Europa. Vorrei davvero stare lontano da argomenti simili, ma non riesco proprio a staccarmene in toto.

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