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Sventolata lessicale

Pubblicato venerdì 12 Dicembre 2008 alle 03:47 da Francesco

Le parate sono frequenti e vengono celebrate con i colpi a salve di chiunque sappia sparare cazzate. Aiuto il vento e soffio anch’io contro il pessimismo artefatto che aleggia anche quando non è motivato. Non mi piacciono i Maya né le loro previsioni che talvolta vengono chiamate profezie. La dietrologia e il disfattismo impregnano i ragli insistenti di alcuni bestie da soma a cui la natura ha concesso la facoltà di esprimersi verbalmente. Trovo che la vita abbia un grande charme e per questo motivo ne sono attratto. Mi imbarazza chi denigra la propria esistenza senza un motivo valido e mi tengo a debita distanza dai servi dello sconforto gratuito: non voglio querimonie in omaggio. Qualcuno non desidera ricevere un presente sotto l’albero di Natale, ma si auspica che uno dei suoi nemici venga ritrovato impiccato a un ramo appesantito dagli addobbi. L’aria è sempre inquinata da un livello piuttosto elevato di aggressività e rancori, ma io spesso respiro altrove e guardo le lotte dei miei simili senza puntare neanche un centesimo sui loro esiti: preferisco scommettere sui combattimenti dei galli colombiani. Non chiedo di meglio, proprio come una madre che frequenti appassionatamente un amico del figlio. Il maltempo imperversa e grazie alla crisi globale sembra che piova sul bagnato, ma io non mi sono mai sentito così sereno e sospetto di non essere ancora giunto al limite di questa sensazione positiva. L’ora è tarda, un nubifragio scuote l’ambiente esterno e una gioia immotivata acuisce la sua presenza costante dentro di me. Potrei aggiungere qualcos’altro, ma secondo taluni io non sfrutto pienamente le mie capacità: non sono un approfittatore.

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