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Ago

Soldatini, buste della spesa e verginità

Pubblicato martedì 19 Agosto 2008 alle 23:11 da Francesco

Oggi il cassiere di un supermercato mi ha detto: “Sono ventotto e ventotto e pensa che prima è uscito diciassette e diciassette”. Dopo alcuni secondi il ragazzo ha proseguito: “Che brutto numero, sei becco per caso?”. Io gli ho risposto: “Oh no, sono vergine e non ho mai avuto una ragazza”. Il cassiere ha fatto finta di nulla e io ho iniziato a imbustare la mia spesa; non gli ho detto la verità per metterlo a disagio e mi sono limitato a rispondere sinceramente per freddare le sue aspirazioni comiche. Qualche giorno fa ho chiesto a mia madre dove avesse messo i miei soldatini e lei mi ha guardato attonita: “Senti Francesco, ti mando in cura da uno psichiatra se a ventiquattr’anni vuoi giocare con i soldatini invece di scopa’ con le donne”. Io mi sono limitato a un’esternazione pacata: “Ma porco dio”. La mia armata di plastica è stata sgominata dalle forze materne e suppongo tristemente che i suoi resti si trovino in qualche pattumiera della provincia di Grosseto. Comprerò del DAS per erigere un monumento simile al Milite Ignoto e in questo modo onorerò la memoria dei miei caduti. A parte gli scherzi, credo che acquisterò nuove scatole di soldatini di plastica per avere delle unità operative da piazzare nel mio giardino: le forze di peacekeeping vanno di moda da parecchio tempo. Oggi i videogiochi riproducono fedelmente le guerre della storia umana e offrono un’esperienza ludica piuttosto coinvolgente, ma per me tutto questo non può ancora sostituire il piacere di muovere con le dita un MiG di plastica mentre ne accompagno le evoluzioni con onomatopee belliche che dopo un po’ seccano la gola. Mi concedo la libertà di saltare di palo in frasca per appuntare un altro avvenimento di poco conto. Circa una settimana fa ho parlato telefonicamente con Bogdan e devo ancora smettere di ridere per ciò che mi ha raccontato. Attualmente questo folle rumeno si trova a Torino e lavora per alcuni suoi connazionali che hanno aperto un’attività legale, tuttavia costui ha altri progetti per il suo futuro e intende mettersi in proprio per incrementare il meretricio: in altre parole vuole fare il magnaccia. Provo a ricordare in modo autentico il momento in cui egli mi ha svelato le sue intenzioni: “Io ho posto a Torino, quello è difficile da trovare per puttana e adesso vado a Romania e dico a questa ragazza che lei amore mio e io faccio venire qua per fare soldi insieme”. Credo che Bogdan abbia un futuro come ghost writer, d’altronde le sue dichiarazioni sono più accettabili di quelle di certe aziende italiane. Dubito che il rumeno succitato possa diventare un pappone, ma gli auguro molta fortuna e spero di incontrarlo presto per imprecare assieme a lui contro qualcosa.

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