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Mantis religiosa o gioa laica

Pubblicato martedì 19 Giugno 2007 alle 17:04 da Francesco

Porta un rubino all’anulare destro e sfoggia due smeraldi nelle cavità oculari. Sembra che voglia un tetto sopra la testa per allentare i pesi che ha sulla coscienza. Ruba e mente, ma non è una ladra né una bugiarda. Il suo fascino è delicato ed è totalmente estraneo ai canoni di bellezza che vanno per la maggiore nei miei emisferi cerebrali. La sua personalità contiene ancora dissapori adolescenziali, ma dal suo volto austero non traspare questa caratteristica. Ella dispone di un sorriso esperto e di un’emotività suscettibile quanto la nitroglicerina. Ha sembianze mitologiche: metà Afrodite e metà Idra di Lerna. La mia curiosità s’interroga spesso sulle nudità di questa creatura e prima di addormentarmi la fantasia mi spinge a cingerle i fianchi eterei. Adoro la sua intelligenza e il modo in cui certi aspetti del suo comportamento si legano alla conoscenza che ha accumulato in meno di vent’anni. Costei sta su una sponda mentre sull’altra giace ammiccante la solitudine in tutta la sua beltà immortale e in mezzo scorre la realtà con cui compio abluzioni quotidiane. Quando penso a lei scorgo macchie anomale sopra un cielo limpido e mi chiedo se i miei sensi debbano omaggiarla o meno. Mi piace il suo cranio, ma disprezzo certi impulsi che talvolta crescono celermente al suo interno e poi si manifestano con violenza verbale per ordine dell’isteria. Mi chiedo se le coincidenze mi abbiano presentato una mantide religiosa o la parte mancante di quella felicità complementare che non ho ancora conosciuto a differenza della gioia individuale che conosco a menadito.

Mantis religiosa

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