15
Giu

Sentimenti eterni nel passato remoto

Pubblicato venerdì 15 Giugno 2007 alle 13:47 da Francesco

Tempo addietro una ragazza mi concesse il suo interesse con euforia. Non sfiorai mai il suo corpo, ma ricevetti in dono le sue confessioni più profonde. Mi parlò compiutamente dei suoi trascorsi e io, per tutta risposta, ne adulai la dissolutezza. Avvennero traffici di parole e lentamente emersero incongruenze insanabili. Ella mi accusò più volte di inerzia e alla fine mi voltò le spalle con una lacrima di troppo, ma io continuai a stimarla anche in seguito alla sua uscita di scena: si trattò di un’ovazione che protrassi di fronte a un sipario chiuso. Il mio ozio fu la causa del nostro distacco e più volte pensai alla mancanza di pragmatismo che lei mi lasciò come addebito morale. Le dita che avrei voluto inanellare puntarono il mio capo per formulare accuse di inettitudine e mi condannarono all’esilio, ma negli anfratti del castigo ritrovai la solitudine ed essa chiuse un occhio sul mio allontanamento dalle sue grazie e con l’altra pupilla mi sedusse ancora una volta. Le mie qualità non riuscirono ad arrampicarsi sino alle pendici dei miei simili, ma rimasero appese a testa in giù come pipistrelli pigri. Le esplosioni sentimentali di altri esseri umani illuminarono il mio immaginario e io godetti di quella pirotecnica emotiva con piacere e discrezione. Non fui il protagonista dell’opera più nobile a cui ogni persona si candida fin dalla nascita, ma rimasi per forza di cose o per assenza di forze nelle vesti del mio personaggio secondario e trascorsi in sordina il mio ruolo marginale. Mi cibai di un appagamento incompleto e versai gioie naif in un Santo Graal di plastica.

Categorie: Immagini, Intimità, Parole |