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Il consueto cardine della mia introspezione

Pubblicato sabato 11 Novembre 2006 alle 20:50 da Francesco

Tra qualche anno riderò della mia forma attuale e forse proverò un po’ di imbarazzo nostalgico per la mia età. Francesco: stupido, borioso ed eccessivamente individualista. Conosco alcuni dei miei difetti e cerco di correggerli con un impegno di intensità variabile, ma non posso fare nulla per le pecche che il mio occhio clinico non riesce a cogliere. Si impiegano nove mesi per nascere e dodici all’anno per studiare come vivere. Sono felice del lungo lavoro di introspezione che ho incominciato circa dieci mesi fa su queste pagine e sono altrettanto contento della costanza con la quale lo porto avanti giorno dopo giorno nei miei attimi di quiete. Continuo a chiedermi quali segreti nascondano le mutue sensazioni di cui non so nulla, ma i miei quesiti provengono da un’attrazione naturale e non sono il frutto degli assilli della mia interiorità né pendono dalle ansie che talvolta accompagnano l’indifferente avanzata del tempo. Ogni tanto si verificano delle brevi schermaglie tra me e alcune sensazioni parossistiche, ma sono le ultime lotte di una guerriglia adolescenziale che non ha lasciato vincitori né vinti. Uso un’autoironia cattiva come terapia d’urto contro la ridicola propensione a prendermi sul serio e la mia è una presa di coscienza che non ha a che fare con l’umiltà né con la modestia che talvolta rappresentano una masturbazione intellettuale. In queste righe ho accennato concetti che ho espresso altre volte e come altre volte sottolineo l’insistenza con la quale tendo a ripetermi per incidere sulla mia coscienza.

Categorie: Intimità, Parole |