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Il messia di turno

Pubblicato giovedì 18 Maggio 2006 alle 06:53 da Francesco

Alle volte mi sento imbarazzato per coloro che credono di avere la verità in tasca. Ascolto pochissimo gli sproloqui delle persone che pretendono di rivelarmi una qualsiasi verità: per me questi profeti infrasettimanali sono delle povere zampogne stonate che tentano in ogni modo di appagare il proprio Ego. Amo la soggettività e penso che sia il periscopio più efficiente per scorgere le dinamiche della vita. Per me il dogmatismo è una peculiarità delle più grandi aberrazioni umane, ovvero una caratteristica tipica dei totalitarismi e delle religioni. È divertente osservare e udire i latrati degli imbonitori. Mi curo solo del lato comico di coloro che scrivono, proclamano e decantano improbabili diktat: che massa di coglioni antropomorfi. Le mie parole non si riferiscono alle sfere di potere, bensì alla gente comune, a quelle persone che tentano in tutti i modi di imporre il proprio punto di vista, come se per loro fosse più importante riuscire a convincere gli altri della validità del proprio pensiero invece di esplicitarlo e viverlo. Rispondo sempre con un’acquiescenza sarcastica ed esplicita ai comizi che ogni tanto vengono rivolti alla mia attenzione. Penso che occorra più propensione al relativismo, ma questa è solo una mia opinione: in quest’ultima frase c’è un’ironia volontaria. So già che in futuro mi imbatterò in qualche nuovo demiurgo che mi dirà: “Vedi Francesco, le cose stano così”. Talvolta mi domando se alcune persone siano convinte di ciò che dicono, o se invece si divertano semplicemente a fare gli smargiassi come io, alle elementari, mi divertivo a fare bolle di saliva nonostante la ferma condanna delle maestre.

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