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Io, un trisavolo

Pubblicato domenica 26 Febbraio 2006 alle 19:38 da Francesco

La Terra ha invertito il suo moto rotatorio, l’eugenetica ha sorpassato il confine della ragione e ha riscritto il genoma umano. I libri di geografia descrivono l’unico continente sopravvissuto alle acque; l’ultima Atlantide del nostro sistema solare. Città fatiscenti, lugubri, popolate dall’istinto e protette dalle leggi della selezione naturale. Non esiste più la nebbia, solo i vapori tossici e le polveri delle rovine urbane trovano ancora posto nella troposfera. Vecchi televisori rovesciati mostrano la vacuità mediatica del ventunesimo secolo e oggi come allora sono i più deboli a seguire con vana speranza le antiche repliche di Canale 5; si apre il sipario sull’ultimo show. Non esistono più ideali, religioni o differenze etniche; l’unico credo è quello dei carnivori. Le droghe sono state surclassate dalla realtà. Esseri non più umani si accoppiano per cibarsi della loro prole. In un vicolo impenetrabile continua a girare un vecchio vinile, ma non c’è più nessuno che possa percepire la sua melodia. Questo non è il futuro, ma solo una proiezione del mio trisavolo. Egli si faceva chiamare Team84 durante i primi anni del secondo millennio. A distanza di tanto tempo mi piacerebbe che vedesse il ventiduesimo secolo e la nuova speranza del genere umano.

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