24
Mag

Cinquantadue su cento

Pubblicato lunedì 24 Maggio 2021 alle 17:40 da Francesco

Sabato ho preso parte ai campionati italiani di cento chilometri su strada che si sono svolti nell’autodromo di Imola, ma la mia prestazione si è conclusa dopo cinquantaduemila metri. Durante una brevissima pisciata ho notato la mia urina troppo scura e mi sono reso conto che mi ero disidratato troppo, perciò ho optato subito per il ritiro. Peccato, perché le condizioni atmosferiche erano buone nonostante fosse il terzo fine settimana di maggio, quindi non posso accampare scuse. Di sicuro ho sbagliato qualcosa, forse nell’integrazione, benché io mi sia idratato molto tanto nei giorni precedenti alla partenza quanto nel corso della gara.
La prossima volta proverò ad andare in ritiro sott’acqua, magari prenotando una stanza su Airbnb o chiamando direttamente la Sirenetta.
Invero credo che quella di sabato sia stata la mia ultima esperienza sulla distanza dei cento chilometri, difatti su otto partecipazioni ho all’attivo quattro risultati e quattro ritiri: la faccio finire in parità! Il mio tempo migliore è destinato a rimanere quello di 8 ore e 35 minuti corso a Seregno nel 2018, anche in quell’occasione gara valevole come campionato italiano.
Adoro la categoricità della corsa perché mi ha elargito insegnamenti importanti. Non ho mai superato i miei limiti di guardia, non ho mai rischiato la salute e non intendo farlo, inoltre credo che abbia più margine di miglioramento sulle distanze minori, ossia dalla maratona in giù, fino ai cinquemila metri. Il viaggio continua.

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18
Mar

Il primo ritiro sulla maratona

Pubblicato lunedì 18 Marzo 2019 alle 08:21 da Francesco

Ieri sulle umbre e umbratili sponde del lago Trasimeno avrei dovuto completare la mia trentesima maratona, invece ho finito per celebrare il primo ritiro sulla distanza regina: sono saltato in aria senza che siano intervenuti gli amici dello Stato Islamico. Ho stravolto le mie abitudini e ho commesso un errore alimentare, quindi mi cospargo il capo di cenere e m’iscrivo al Partito Democratico.
Mi sono alzato alle quattro di notte per partire alle cinque verso il luogo della gara e come mio costume non ho mangiato nulla, perciò mi sono presentato al via delle nove e un quarto con quasi quattordici ore di digiuno, infatti l’ultimo pasto risaliva alle sette e mezza della sera precedente.
Avevo messo in conto l’evenienza di un ritiro in quest’occasione perché a marzo ho corso poco a causa della trasferta nipponica, appena centoventisette chilometri compresi i ventinove di ieri, quindi temevo fastidi muscolari e invece il mio ritiro è stato dovuto a una fame nera che ha iniziato a presentarmisi al diciottesimo chilometro.
Quando sbaglio lo ammetto senza problemi e a ‘sto giro non ci ho capito proprio nulla, ma d’altro canto in ventitré mesi ho completato con buoni tempi diciannove maratone e una cento chilometri oltre a tante gare minori, quindi un ritiro lo inquadro nell’ordine delle cose e non escludo che a breve possa persino essercene un secondo. In ogni caso mi presento alla partenza e cerco di divertirmi, poi vada come deve andare. Non ho pressioni né ansie da prestazione.

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