13
Mag

Cibo

Pubblicato venerdì 13 Maggio 2011 alle 21:16 da Francesco

Ramen, tacchino e verdure al forno. Non sono mai stato un virtuoso ai fornelli e mai lo sarò. Anni e anni or sono mangiavo male poiché stavo ancora con mia madre e costei preparava i miei pasti. Sono rinato quando ho cominciato a gestire la mia alimentazione. Potrei assumere le proteine dai legumi per fare a meno della carne e diventare vegetariano, ma poi come potrei guardare i miei gatti negli occhi da carnivoro a carnivori? In realtà faccio già a meno della carne rossa, fatta eccezione per quelle rare volte nelle quali mi trovo a cenare con un kebab che acquisto sempre da un simpatico extracomunitario.
Il ramen e i noodles in generale mi deliziano oltremodo, specialmente quando il tutto risulta particolarmente piccante. Il negozio di cibo etnico nel quale mi rifornisco per me è un po’ come El Dorado. Nei prossimi giorni conto di prepararmi di nuovo un po’ di cous cous senza però aggiungerci alcunché. Gnam.

Categorie: Immagini, Parole |

27
Feb

Morte e ramen

Pubblicato domenica 27 Febbraio 2011 alle 20:15 da Francesco

Ieri, tra le mura medicee di Grosseto, ho scoperto un negozio di cibo etnico in cui non ho esitato a comprare alcune delizie. Mi sono portato a casa un po’ di ramen e me lo sono preparato per il pranzo d’oggi e per quell’altro pasto della giornata che solitamente si consuma durante la sera. Devo proprio risolvermi a fare una scorta di ramen: in questo caso l’imperativo è d’obbligo.
Nel circo mediatico oltre agli elefanti e alle puttane tirano molto anche i morti. Gli indici d’ascolto si alzano come in un’erezione al cospetto dei cadaveri, difatti la morbosità diffusa costituisce una necrofilia platonica. Quando la carne viene meno e lo spettacolo sembra finito, c’è sempre qualche virtuoso del cattivo gusto che riesce immancabilmente a sfregiare finanche la memoria. Avvezzi alla violenza, alla prevaricazione, ma sempre al soldo delle loro insicurezze, un numero consistente di miei simili si diletta a esorcizzare le paure con l’infantilismo dei bambini, tuttavia senza avere più a disposizione la cattiveria innocente che ricorre spesso nei fanciulli. A me pare che a molte persone piaccia stringersi attorno ai lutti per adoperare il proprio dolore o quello di estranei come collante emotivo. Talvolta la solidarietà veicola aspetti meno nobili e altrettanto essenziali per il quieto vivere. Un raduno di motociclisti non è poi tanto diverso da una veglia funebre. Gli usi e i costumi sono sempre più raffinati, il pudore rasenta l’ipocrisia e la condotta si modella su schemi canonici, ma c’è sempre un fondo primitivo alla dipartita di un essere umano come al suo arrivo. Dall’efferatezza alla commozione mi pare che ancora sia difficile svincolarsi dagli istinti e dai retaggi comportamentali per muoversi in regioni più alte del pensiero. Ci provo.

Categorie: Parole |