10
Mag

Riprese nipponiche

Pubblicato domenica 10 Maggio 2009 alle 20:57 da Francesco

Finalmente mi sono deciso a spendere qualche minuto per montare le immagini che ho ripreso durante il mio ultimo soggiorno nel Sol Levante. Riguardo sempre con piacere i video dei miei viaggi, ma non vengo mai colto dalla nostalgia. Ho selezionato diciassette minuti da appuntare su queste pagine: adoro il secondo spezzone! Questa volta il materiale filmato è risultato più breve poiché parecchie cose le avevo già immortalate nel corso della mia prima esperienza nipponica.

Prima parte 

 

Seconda parte 

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13
Apr

Verso occidente

Pubblicato lunedì 13 Aprile 2009 alle 16:13 da Francesco

Ormai il giorno del mio ritorno in Italia è vicino, ma resterei da queste parti un altro po’ se ne avessi la possibilità. Il Giappone non è un’isola felice come ritengono certe persone ed è pieno di contraddizioni, tuttavia mantiene ancora un fascino che va di pari passo con il suo continuo sviluppo e trovo che questa armonia tra sacro e profano sia eccezionale. Ieri ho giocato di nuovo a calcio assieme al trio francese e ad alcuni giapponesi; bei momenti che non dimenticherò mai. Tra qualche mese spero di servire la bandiera sotto la quale sono nato. Nonostante la mia decisione di propormi volontario nell’esercito italiano per un anno, io mi sento ancora un apolide. Adoro la zona in cui sono nato e nella quale vivo tutt’ora: eremo stagionale che forse non abbandonerò mai definitivamente. Io non so come descrivere il benessere interiore che impera dentro di me da parecchio tempo. Non ho bisogno di nulla perché il mio vuoto interiore è meraviglioso, ma ancora una volta le parole non possono rendere giustizia al piacere di vivere che mi pervade di continuo. Il tempo passa e la bellezza della mia esistenza aumenta in modo esponenziale. Mi sento un eroe di fronte alla mia felicità solitaria, ma questo status positivo non ha toni epici benché allo stesso tempo risulti monumentale. Anche le immagini sanno parlare.

Hitachi, di fronte al Pacifico: questa ci ttadina ha un lungomare meraviglioso.

Due tratti caratteristici del Sol Levante: un ciliegio in fiore e un torii si compenetrano in perfetta armonia.

La fotocamera è puntata su di me con l’autoscatto mentre il mio sguardo è rivolto altrove.

La presenza rosea dei ciliegi si rinnova spesso lungo le strade e continua ad attrarre la mia attenzione.
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3
Apr

Ciliegi in fiore

Pubblicato venerdì 3 Aprile 2009 alle 22:42 da Francesco

Sono atterrato a Tokyo la mattina del primo aprile, ma per adesso le ho dedicato soltanto un giorno e ho trascorso il resto del tempo a Kashima e a Hitachi. Appena sono uscito dalla stazione di Ueno ho avuto la sensazione di non essermene mai andato da Tokyo e mi sono trovato subito a mio agio. Durante la prima tratta del viaggio ho stretto amicizia con un signore italiano di cinquantasette anni che da un trentennio pratica Aikido e Shiatsu. Quest’uomo era al suo terzo viaggio in Giappone e si apprestava a trascorrere la maggior parte del tempo con il suo maestro di Aikido; la nostra conversazione è stata molto piacevole e ci ha quasi fatto perdere il volo che da Helsinki ci ha portato a Tokyo ove ci siamo separati poiché egli doveva proseguire per Osaka. Il giorno seguente al mio arrivo sono andato alla Tokyo Station e dall’uscita sud di Yaesu ho preso un bus per Kashima, una cittadina che si trova a circa centocinquanta chilometri dalla capitale nipponica. Kashima non è una meta turistica ed è piuttosto piccola, tuttavia l’ho trovata gradevole e ho camminato per un bel po’ lungo le sue vie deserte. Alla stazione di questa cittadina, prima del viaggio di ritorno, ho conosciuto Cristiana, una ragazza australiana di origini danesi che doveva andare a Tokyo per prendere uno Shinkansen con il quale raggiungere Kyoto. Costei si era recata a Kashima per salutare una sua amica d’infanzia, Rebecca, che si è trasferita in Giappone per insegnare inglese e con la quale anch’io ho scambiato qualche parola prima di ripartire alla volta di Tokyo. Quando le due mi hanno visto a Kashima mi hanno salutato subito e poi spinte dalla curiosità mi hanno domandato cosa facessi da quelle parti poiché è insolito che degli stranieri vi si rechino. A proposito di Kashima Rebecca mi ha detto: “This is the real Japan”. Per ora sono riuscito a riconoscere il significato di qualche insegna, perciò la mia conoscenza di ottanta kanji (a fronte dei quasi duemila canonici) non si è rivelata vana. In questo periodo i ciliegi si mostrano in tutta la loro bellezza e riescono persino a incantare lo spirito stacanovista del Sol Levante. In passato ho scritto che non potrei mai vivere in Giappone e specialmente a Tokyo, ma adesso non ne sono più così certo. Se riuscissi a imparare seriamente il giapponese potrei valutare la possibilità di trasferirmi qua per un determinato periodo e decidere in seguito se abbandonare definitivamente la mia patria natia. Forse resterò in Italia per sempre e tornerò saltuariamente in Giappone o forse quest’ultimo ospiterà la mia futura dimora, ma in ogni caso non perderò il contatto con l’arcipelago nipponico. Al momento sono contento di non avere vincoli né legami che mi trattengano da qualche parte. Penso che la mia giovinezza non possa avere una compagna migliore della solitudine: saggia consigliera e dispensatrice di gioia. Mi sento completo e se morissi in questo momento non potrei proprio lamentarmi. Spero che al mio ritorno in Italia io possa prestare servizio nell’esercito per un anno e poi decidere come adoperarmi per il mio futuro. Ho trovato la mia definizione di libertà e mi auguro di non doverla mai correggere. Sono quasi le sei e mezza di mattina ed è ora che io scorra per le arterie urbane come un globulo senza meta.

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