18
Nov

Frank Gambale a Roma

Pubblicato sabato 18 Novembre 2023 alle 22:35 da Francesco

Iersera mi sono recato alle porte di Roma per vedere Frank Gambale al Crossorads Club, lo stesso locale in cui tredici anni fa lo ascoltai per la prima volta dal vivo: è stato uno dei migliori concerti a cui abbia mai assistito. Oltre al buon Frank ho avuto modo di apprezzare anche Dominique Di Piazza al basso, ma tutto il quartetto è stato stellare!
Due virtuosi in una settimana (Malmsteen lo scorso venerdì): quando mi ricapiterà? Questa volta al buon Frank ho fatto firmare un suo album in CD, Coming to your senses che acquistai quasi vent’anni or sono: fu il mio battesimo di fuoco nel mondo della fusion!

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23
Giu

Matteo Mancuso Trio a Terni

Pubblicato mercoledì 23 Giugno 2021 alle 12:42 da Francesco

Se ne avessi la possibilità vivrei tra la Nuova Caledonia e il Giappone, ma finché risiedo in Italia, la quale lotta con il Ruanda nell’indice di percezione della corruzione, cerco di trarne il meglio. È in ragione di questo pragmatismo che ieri sera mi sono recato a Terni per vedere uno dei primi concerti del nuovo trio di Matteo Mancuso, un giovane chitarrista che ha già rivoluzionato l’approccio allo strumento e di cui attualmente non so se esista un parigrado nel resto del mondo. Lo seguo da vari anni, da quando caricava sul suo canale YouTube le cover di pezzi complicatissimi e faceva sembrare tutto facile. Per scattare quest’immagine ho dovuto levare un vecchio biglietto da una cornice economica dell’IKEA, un’incombenza di cui non mi sarei mai fatto carico se non l’avessi ritenuto doveroso.
Oltre ad alcuni suoi inediti (mi è piaciuto molto “Drop D”, un pezzo dal titolo provvisorio), questi tre fenomeni hanno suonato Jeff Beck, Weather Report, Wayne Shorter e soprattutto “Fred” di Allan Holdsworth, del quale Mancuso ha ricordato l’importanza e la recente scomparsa in sordina (io lo vidi nel 2007). Ecco, ieri sera, davanti a quel trio poco più che efebico, mi sono reso conto che per la fusion (e non solo) si sta aprendo un nuovo capito, un salto di qualità. Anni fa pensavo che Guthrie Govan avesse alzato l’asticella al massimo, ora non ne sono più così sicuro.

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23
Mar

Al Di Meola live a Ciampino

Pubblicato sabato 23 Marzo 2019 alle 11:53 da Francesco

Ho aggiunto un altro pezzo da novanta al novero dei grandi chitarristi che ho visto dal vivo, ma per me il concerto di ieri sera non è stato del tutto memorabile.
In quel di Ciampino ho assistito a un’esibizione acustica di Al Di Meola (in trio) che a tratti mi ha proprio frantumato le palle.
La colpa in parte è stata mia perché non mi sono assicurato che egli proponesse il repertorio elettrico, però non posso negare quanto la sola esecuzione di "Mediterranean Sundance" sia valsa il costo del biglietto: quella è storia.
Di Al Di Meola possiedo, adoro e ascolto regolarmente i primi cinque dischi, da "Land Of The Midnight Sun" (il mio prediletto di cui ho sia il CD che il vinile) a "Electric Rendezvous", oltre al leggendario "Friday Night In San Francisco" con McLaughlin e Paco De Lucia, però non riesco proprio a digerire le sue cose più orientate verso la world music: probabilmente è un mio limite e non cerco di superarlo fingendomi un intenditore.
Cosa fatta capo ha. Lo andrei a rivedere soltanto se si presentasse come quando suonava "The Wizard", ma gli anni passano e beata fusion che si fugge tuttavia.

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4
Nov

Tony MacAlpine al CrossRoads di Roma

Pubblicato domenica 4 Novembre 2018 alle 19:58 da Francesco

Ieri sera ho avuto il privilegio di ascoltare dal vivo Tony MacAlpine al CrossRoads di Roma e per la terza volta nelle mie peregrinazioni concertistiche ho ritrovato Stu Hamm al basso: già la sola presenza di quest’ultimo giustifica sempre il costo d’ingresso. Forte anche il gruppo di apertura, gli Ert15: di norma il funk mi annoia oltremodo, ma ieri mi è stato proposto con i dovuti virtuosismi e devo ammettere che tale commistione mi ha esaltato oltre ogni più rosea aspettativa.
Nel corso degli anni mi sono ritrovato di fronte vari virtuosi delle sei (o sette) corde e mi sono piaciuti quasi tutti allo stesso modo per ragioni diverse, ma la performance di MacAlpine e soci la colloco comunque fra le migliori. Tanto gusto oltre a tanta tecnica.
Di bei concerti ne ho molti alle spalle, ma tra le sole esibizioni di grandi chitarristi ricordo in particolare quelle di Allan Holdsworth (per me la più memorabile), John McLaughlin, Frank Gambale, Guthrie Govan (tre volte), Greg Howe, Vinnie Moore, Mike Stern, Kiko Loureiro, Andy Timmons, Neil Zaza, Ralph Towner.
Ringrazio S. V. per le foto. Quella con Stu Hamm l’ho messa direttamente nell’album di famiglia, infatti ne ho fatte più con lui che con il parentado tutto.

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26
Gen

Guthrie Govan a Roma e Fates Warning a Ciampino

Pubblicato venerdì 26 Gennaio 2018 alle 16:28 da Francesco

In quattro giorni ho assistito a due grandi concerti, entrambi svoltisi a sud delle mie attuali coordinate. Mercoledì sera ho visto per la terza volta uno dei più grandi chitarristi di sempre, Guthrie Govan, che in quest’occasione ha suonato con il gruppo fusion di Yiorgos Fakanas.
Ogni tanto invidio chi ha avuto modo di presenziare a qualche leggendario live degli anni settanta che a me è stato precluso per ragioni anagrafiche e per l’apparente unidirezionalità del tempo, ma non baratterei le esibizioni di Govan con nessuna capatina nel passato, neanche se nell’offerta fosse compreso il servizio di navetta con una DeLorean.
Domenica invece in quel di Ciampino ho preso parte al concerto dei Fates Warning, una band progressive metal che seguo dall’inizio di questo millennio e di cui non avevo mai visto una performance dal vivo. V’è stata poca affluenza di pubblico e infatti sono riuscito a stare sotto il palco per tutta la durata del live, ma quest’ultimo si è comunque protratto per quasi due ore e ha coperto buona parte della discografia del gruppo. Temevo che la tenuta vocale di Ray Alder potesse deludermi, ma è stata buona fino alla fine, ossia con l’esecuzione della sesta traccia di “Parallels”, album del 1991.
La foto ritrae me e Guthrie Govan nel 2016, quando lo vidi con gli Aristocrats: per questo scatto devo ringraziare S. V. e la memoria interna del suo smartphone.

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23
Ott

Greg Howe e Stu Hamm a Roma

Pubblicato domenica 23 Ottobre 2016 alle 15:59 da Francesco

Venerdì mi sono recato nella capitale per un grande concerto fusion di Greg Howe con Stuart Hamm! Il secondo lo avevo già visto alcuni anni fa con Frank Gambale sempre nei dintorni della città eterna. Quest’evento è stata anche una buona occasione per condividere il tragitto con un altro appassionato di virtuosi: era da molto tempo che non andavo a un concerto con qualcuno. L’esibizione è stata fortissima e Stu Hamm è davvero un bassista fenomenale, ma anche Greg Howe è un chitarrista fuori dal comune e insieme all’ex batterista dei Flower Kings hanno dato sfoggio tanto di tecnica quanto di gusto. Prima di questo fantastico trio ha suonato un bel duo che tuttavia non mi ha rapito particolarmente e poi un chitarrista acustico, Jeff Aug, che invece mi è piaciuto molto. Ho visto tanti chitarristi superlativi negli ultimi dieci anni e adesso posso aggiungere Greg Howe alla mia scuderia che è composta da Allan Holdsworth, John McLaughlin, Mike Stern, Andy Timmons, Frank Gambale, Ralph Towner, Kiko Loureiro, Guthrie Govan, Neil Zaza e Vinnie Moore, ma suppongo che me ne sia dimenticato qualcuno e di certo qualcun altro manca ancora all’appello. D’altro canto il tempo passa, i concerti si accavallano e così il bagaglio di buone vibrazioni s’incrementa nella perenne positività della sua indefessa eco.

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20
Nov

Frank Gambale a Roma

Pubblicato sabato 20 Novembre 2010 alle 19:34 da Francesco

Giovedì, a dieci anni di distanza dal mio primo ascolto di “Coming To Your Senses”, sono riuscito a vedere Frank Gambale dal vivo al Crossoroads Club di Roma. Per la data capitolina il basso è stato affidato a Stu Hamm e non avrei davvero potuto chiedere di più! Gambale ha eseguito vari pezzi dal primo album che ho citato e alcune tracce del GHS, ovvero il progetto che porta l’iniziale di Gambale, Hamm e Smith; al posto di quest’ultimo durante il concerto ha suonato Joel Taylor alla batteria. Al momento, sulla Terra, non so chi possa offrire di meglio nell’ambito del jazz fusion.

Ad un tratto dagli amplificatori è uscita la voce soave di uno speaker di Radio Vaticana (o un’emittente del genere), ma questa interferenza ha dato vita a dei siparietti ironici di cui per altro Gambale si è reso protagonista per tutta la serata: battute e virtuosismi. Se riuscissi a rivederlo con il gruppo di Chick Corea poi la mia anima inesistente potrebbe riposare in pace. Finalmente posso dire d’aver visto dal vivo i miei tre chitarristi preferiti: Frank Gambale, Allan Holdsworth e John McLaughlin.

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30
Dic

L’anno finisce e la musica continua

Pubblicato martedì 30 Dicembre 2008 alle 13:51 da Francesco

Devo ringraziare il grande B. perché mi ha fatto conoscere i Cydonia e il loro secondo album, “The Dark Flower”. Il gruppo in questione è italiano e suona un ottimo power metal che mutatis mutandis ricorda i migliori Helloween. In ambito fusion devo segnalare il disco “A.D.D.” di Hugh Ferguson il cui stile evoca le sonorità di Allan Holdsworth senza imitarle in modo pedissequo: per me si tratta di un classico che rimarrà di nicchia a causa degli scarsi mezzi di promozione. “Chinese Democracy” continua a essere on air sul mio Creative Zen e su Amarok, perciò non posso che confermare le ottime impressioni dei primi ascolti: chapeau mr. Rose. Per quanto riguarda il metal estremo non ho fatto scoperte degne di note, tuttavia in questi giorni ho intenzione di riascoltare alcuni dei capolavori di cui già dispongo e mi sento particolarmente in vena per una carrellata del genere: Darkthrone, Marduk, Obituary e Impaled Nazarene. In questo periodo non ci sono concerti che mi interessano e per restare in una dimensione live la sera prima di addormentarmi mi riguardo qualche performance. Ieri sera ho rivisto un celebre concerto dei Weather Report al Montreux Jazz Festival del 1976 e durante un’inquadratura a Jaco Pastorius ho ravvisato delle somiglianze fisiche tra quest’ultimo e Zlatan Ibrahimovic. Oltre al live di Joe Zawinul e soci ho guardato nuovamente “Concert With Class” di Frank Gambale. Per correre ormai mi avvalgo esclusivamente dei dischi di Alice di cui finalmente sono riuscito a rimediare delle copie rimasterizzate e originali a cinque euro l’una: è il migliore rapporto tra qualità e prezzo in cui mi sia mai imbattuto. Ho già osannato “Azimut”, ma “Park Hotel” non è da meno e per me Alice ha raggiunto il top con “Il Sole Nella Pioggia”, un album in cui le sonorità quasi new age si sposano perfettamente con i testi di Juri Camisasca: condivido pienamente un commento che ho letto per caso e anch’io considero questo disco una delle vette della musica italiana. A costo di sembrare ossessivo devo incensare nuovamente Alice e il suo magnetismo vocale perché ha degli effetti evidenti su di me. Mi va di citare un passaggio della title track de “Il Sole Nella Pioggia” il cui testo appartiene a Juri Camisasca:

“Le litanie delle donne dei villaggi dell’Indonesia davanti ai simboli di pietra invocano la fertilità, ma intanto l’universo geme nelle doglie del parto, quelli che sanno le cose non parlano”

Salto di palo in frasca per concludere questo appunto musicale con un tono leggero. C’è una band giovane in Italia che a mio avviso merita molto perché suona bene e non si prende sul serio: i Trick or Treat. Ho scoperto il gruppo grazie alla cover power metal di un famoso pezzo di Cyndi Lauper, ovvero “Girls Just Wanna Have Fun” il cui video si trova a piè di pagina. Adoro le grandi estensioni vocali; cazzo se la adoro.

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14
Mag

John McLaughlin & The 4th Dimension a Ciampino

Pubblicato mercoledì 14 Maggio 2008 alle 14:00 da Francesco

Ieri sera ho sono andato a Ciampino con la mia auto per assistere a un concerto dell’ultimo progetto di John McLaughlin. Il suddetto è un chitarrista eccezionale e ho avuto il piacere di scoprirlo molto tempo fa su un album leggendario di Miles Davis, ovvero “Bitches Brew”, ma in seguito mi sono appassionato anche al suo lavoro con la Mahavishnu Orchestra di cui ho già accennato qualcosa su queste pagine e non ho ignorato neanche la sua produzione solistica sebbene io non sia stato in grado di apprezzare completamente le sonorità di Shakti. Il live è stato impressionante e ogni comprimario di McLaughlin si è esibito in virtuosismi stupefacenti. Il resto del quartetto era composto da Gary Husband alle tastiere e alla seconda batteria, Dominique di Piazza al basso (che per questa tournée ha rimpiazzato il suo giovane amico Hadrien Feraud) e Mark Mondesir alla batteria. Purtroppo McLaughlin ha chiesto di non fare filmati né altre registrazioni e di conseguenza non ho usato la videocamera che avevo portato con me per immortalare l’intero live, ma alla fine del concerto ho scattato una fotografia che custodirò a lungo come una reliquia digitale. Prima che il gruppo salisse sul palco uno dei gestori del locale ha chiesto l’aiuto del pubblico per prevenire una reazione simile a quella di Keith Jarret: fortunatamente non ci sono stato cattive conseguenze sebbene qualcuno non abbia trattenuto la propria smania multimediale.

John McLaughlin a Stazione BIrra

Tra i colleghi di McLaughlin sono rimasto molto impressionato dallo stile schizofrenico di Gary Husband: quest’ultimo passava continuamente dalle tastiere a una seconda batteria per duettare con Mark Mondesir in passaggi strabilianti. Anche se non sono un musicista né un audiofilo non ho potuto fare a meno di esaltarmi di fronte ai tecnicismi a cui ho assistito e qualcosa di analogo mi era già accaduto in occasione del concerto di Allan Holdsworth che ho visto oltre un anno fa. Il live di John McLaughlin & The 4th Dimension si è tenuto a Stazione Birra e penso che sia doveroso ringraziare i gestori di questo grande locale che si prodigano per offrire musica di qualità. Un’ultima nota di merito credo che vada elargita al pubblico. I presenti hanno omaggiato il quartetto a più riprese e io con loro, ma già prima che il live incominciasse ho respirato un’aria piacevole e mi sono sentito in un Eden jazzistico. Ho speso trentacinque euro per il biglietto, ho guidato per trecentoventi chilometri e durante il viaggio di andata temevo il sold out, ma sono tornato a casa con un evento strepitoso nella memoria che probabilmente non potrà essere cancellato neanche dall’Alzheimer. Concludo questo appunto con un video recente di John McLaughlin.

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30
Ott

Frank Gambale – Beyond The Bridge

Pubblicato martedì 30 Ottobre 2007 alle 05:07 da Francesco

Frank Gambale è il mio chitarrista preferito e rimango estasiato ogni volta che ascolto uno dei suoi album. Su YouTube ho trovato questo ottimo video di “Beyond The Bridge”, una traccia di “Show Me What You Can Do” in cui Gambale è accompagnato da Steve Smith alla batteria e Stu Hamm al basso. Appunto con piacere la performance live di questo trio incredibile sul quale ho già speso qualche parola in passato e continuo a sperare di assistere a un loro concerto prima o poi. Penso che la classe cristallina di questa formazione sia una delle migliori cose che la musica possa offrire al mio gusto uditivo.

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