24
Giu

La mia We Run Rome 2022

Pubblicato venerdì 24 Giugno 2022 alle 03:15 da Francesco

Sabato diciotto giugno mi sono recato nella capitale d’Italia per correre la We Run Rome 2022, una manifestazione di dieci chilometri molto partecipata. Oltre a rivedere i mercati di Traiano del secondo secolo dopo Cristo ho avuto di modo di contemplare anche gli ormai immancabili rifiuti del terzo secolo dopo Cavour. Chi volesse fare davvero il punto della situazione dovrebbe prepararsi a metterne qualcuno di sutura e altrettanti di sospensione.
Non conoscevo la gara e mi aspettavo che fosse prevalentemente piatta, invece il percorso dopo i primi due chilometri ha offerto salite impegnative e tornanti pavimentati dai sampietrini. All’inizio mi sono messo alle spalle della seconda donna e l’ho seguita per un po’ a guisa di lepre prima di superarla durante una fase di ascesa, ma verso la fine ho sorpassato anche la vincitrice della gara, una keniana il cui tempo finale è stato di tredici secondi più lento del mio.
Ho cercato di dare tutto e alla fine mi sono classificato 15° assoluto su 2111 atleti arrivati, secondo nella mia categoria M35 in 35 minuti e 37 secondi, ovvero a una media di 3 minuti e 34 secondi al chilometro. Ho corso i mille metri più veloci in 3’16”, i più lenti con oltre venti metri di dislivello in 3’46”, ma sono riuscito a tenere tre chilometri sotto il muro psicologico dei 3’20”: il primo, il secondo e il settimo. Qui i risultati: https://tds.sport/it/race/12607
Ovviamente avrei preferito un tracciato piatto all’eventuale costo di un piazzamento peggiore, ma con un tempo finale che finalmente mi certificasse al di sotto dei 35 minuti sulla distanza.
Di solito sono cauto con le proiezioni, però ritengo che la prestazione di cui sopra possa convertirsi in un primato personale al netto del dislivello, dei sampietrini e del caldo (non eccessivo), dunque arrotondando per difetto con un buon margine di cautela. Ovviamente i primati personali vanno corsi e certificati, perciò conto di riprovare in tal senso alla prima buona occasione!

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15
Giu

Tornare in forma

Pubblicato lunedì 15 Giugno 2020 alle 16:25 da Francesco

Sto cominciando a ritornare in forma. Non mi alleno tutti i giorni per consentire al corpo di recuperare in modo adeguato tra uno sforzo e l’altro. Ieri sono riuscito a mantenere un passo di 4’52” al chilometro per quindicimila metri con qualche salita dura: è già qualcosa. Sono ancora giovane per le gare di fondo, ma in Italia in generale si viene ritenuti tali fino all’andropausa.
Ho ancora una decade a mia disposizione per migliorare i miei tempi su tutte le distanze, ma invero ho bisogno della corsa per dettare il ritmo a un’esistenza che non voglio oberare di cose inutili e deleterie. Non so quando sarà di nuovo possibile gareggiare, ma spero di essere comunque pronto per l’autunno. La sedentarietà della quarantena ha aumentato i miei fastidi a livello inguinale, perciò sto ponendo più enfasi sull’allenamento in salita e sugli esercizi di allungamento per adduttori e psoas.
Non so neanche se tra sei mesi sarò ancora in Italia (in parte spero di no), ma a meno che non accada qualcosa d’imprevedibile (circostanza tutt’altro che improbabile) sarò più veloce di adesso.
Malgrado le tante gare, lunghe, intense e ravvicinate, la mia storia atletica non è mai stata costellata da infortuni veri e propri, perciò faccio affidamento su questa mia dote naturale per alimentare un’indispensabile costanza, l’unica chiave di accesso e di eventuale successo, specialmente nel mondo del podismo.
A prescindere dalle implicazioni statistiche e agonistiche, la corsa si dimostra ancora una volta la mia più fida alleata nel contrasto alle avversità, uno strumento potente con cui posso farmi strada sulla fredda linea del tempo fino alla mia fine biologica: il resto passa in secondo piano, come tutto d’altro canto.

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1
Mag

Una nuova partenza

Pubblicato domenica 1 Maggio 2016 alle 19:32 da Francesco

Stamane mi sono recato in un ridente borgo della zona per prendere parte a una gara podistica di appena otto chilometri: è così che sono tornato all'agonismo dopo oltre un anno di assenza da qualsiasi evento competitivo. Mi sono classificato all’ottavo posto su ottanta partecipanti e mi considero soddisfatto poiché distanze così brevi non sono certo la mia specialità.
Ho corso il primo chilometro a 3'10", il secondo a 3'23", il terzo a 3'26; il passo del quarto invece ha risentito dei primi tratti in salita ed è stato di 4'05". I mille metri del quinto chilometro sono riuscito a farli in 3'58", quelli del sesto a 3'41. Gli ultimi duemila metri li ho fatti in 4'08" e 4'23" per l'arrivo in salita. Mi sono aiutato con un mio compagno di squadra che mi ha preceduto di pochi secondi. Ho spinto molto e ho sofferto parecchio su un percorso tutt'altro che facile in cui si alternavano salite e discese, ma sono contento per la tenuta psicofisica che ho dimostrato.
Mi attendono distanze decisamente più importanti e fatiche non meno intense, però mi sento bene e voglio fare il possibile per dare il meglio di me. Poiché ho ricominciato a mangiare carne posso anche godermi da solo la coscia di suino che ho vinto con il secondo posto di categoria. L'atletica è una madre severa ma giusta e intendo trarne ancora tutte quelle sensazioni che non riesco a trovare altrove.

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30
Lug

Dall’ecpirosi in là

Pubblicato sabato 30 Luglio 2011 alle 18:48 da Francesco

Talvolta mi perdo, ma dopo ogni scomparsa vado a cercarmi perché sono il mio migliore amico e ci tengo a me stesso. Finora, nella mia giovane esistenza, non credo di essermi mai trovato ad affrontare delle prove realmente dure e ne sono contento. Spesso e volentieri ricorro all’ironia per tamponare qualche fuoriuscita di senno, ma solamente con dei ragionamenti accorti riesco a cauterizzare le ferite che mi procurano certe riflessioni a cui colpevolmente io concedo spazio di manovra. Dovrei coltivare un maggiore distacco da tutto ciò che mi rende iracondo e inasprisce le mie frasi. Rischio di restare un innocuo egoista per tutta la vita. Ogni volta che sono sul punto di abituarmi a trascorrere il tempo restante come se il futuro assomigliasse molto al presente e al passato, puntualmente gli eventi si fanno ambasciatori di un’intuizione che non compie mai fino in fondo la propria metamorfosi. Ogni tanto ho l’impressione che delle strane coincidenze mi rimproverino la mancanza d’amore di cui sono correo. C’è troppo agonismo per i corpi e le menti altrui, ma io non voglio gareggiare con altre persone per raggiungerne una: queste per me non sono affatto le premesse di un rapporto profondo, bensì le regole dell’accoppiamento animale. Nessuna immagine femminea orbita nei miei pensieri: non ve n’è traccia.
Tempo fa scoprii per caso una pulsar, però a suo dire ella era già parte di un sistema binario e così, pian piano, ho levato il terzo occhio dal fascio di radiazioni che emetteva: io mi sarei voluto perdere nel suo campo magnetico, in quella croce del Sud. Qualche volta ho la sensazione che sia più difficile trovare la vita sulla Terra che nel resto dell’universo. Sono un cosmonauta con la tuta spaziale sgualcita. Non mi aspetto nulla e intanto fluttuo, tutt’altro che piegato alla sorte di cui non riconosco l’autorità. Tendo al bene e la negazione non mi è propria, ma d’altronde non potrebbe esserlo in nessun caso: fortunatamente, aggiungo.

 
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