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Il riposo dell’alba

Tra qualche minuto poggerò il culo sul letto, poi mi stenderò e chiuderò gli occhi come sotto anestesia. Di rado riesco a svegliarmi completamente riposato, forse perché non mi stanco mai del tutto. Fuori è ancora buio nonostante io voglia vedere le prime luci del giorno. Vorrei che le giornate italiane fossero identiche a quelle dei Poli: sei mesi colmi di luce e sei mesi avvolti nella notte. Per le ore a venire non ho in programma nulla di particolare e sono convinto che anche questo venerdì trascorrerà in sordina. Alle volte è divertente vivere di morte apparente: lo giuro. Concludo la giornata con un sorriso, do una pacca sulle spalle al mio guanciale e censuro i miei sensi per le prossime nove ore.

Francesco

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