Categories: Parole

L’evanescente flusso di un’astrazione inopinata

Nottetempo riesco a fare esperienze coinvolgenti in una posizione immobile, rilassata, con gli occhi chiusi e l’ausilio di determinati suoni. In cinque minuti posso ritrovarmi nel Caucaso di mille anni fa o da qualsiasi altra parte. Le ali dell’immaginazione aiutano questi voli pindarici, ma da sole non bastano e per descrivere il mezzo nella sua piena complessità non sono sufficienti delle suggestioni giustapposte.
La mia vita interiore non è mai stata florida e rivelatrice come in quest’ultimo periodo benché in passato abbia esperito più volte fasi d’intenso splendore. Quello di cui scrivo non si presta alla parola perché quest’ultima lo sminuisce e lo banalizza, ne distorce i contorni e ne sabota gli intenti, però io vi ricorro ugualmente per giocare con l’impossibilità stessa grazie alla quale la sua essenza resta impermeabile a tutto il resto. Credo che sia necessario perquisire l’intero universo per restare a mani vuote, ma ciò esattamente cosa significa? Probabilmente niente, è soltanto una facezia dal retrogusto iperbolico, però da una sua prima lettura scaturiscono un’immagine spontanea e un’associazione d’idee che sanno farsi entrambe latrici di piccoli indizi personali. Non c’è nulla di oggettivo qua in mezzo, tuttavia può darsi che io non sappia né possa captarlo in quanto non sussistono pre(te)se di universalizzazione.
Per qualcuno altrove non vi è un altrove e la mia ripetizione lo vuole sottolineare, io invece mi chiedo laggiù quale sia la stella del mattino e con quali colori la ionizzazione dell’atmosfera ivi regnante dipinga i crepuscoli. Forse si possono sentire tutti i sapori del cosmo tramite lente e ripetitive cucchiaiate di un riso bianco che sia stato cotto sul fuoco sacro di tutti i millenni a disposizione. Non posso restare attonito dinanzi a niente, anzi, non posso proprio restare più del dovuto perché con la mente ho già fatto le valigie per la prossima incarnazione. Attendo sereno un passaggio o l’ultima corsa per il primo passo di un ennesimo ciclo.

Francesco

Share
Published by
Francesco

Recent Posts

È andata via la luce

Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…

2 giorni ago

Un bellissimo miraggio

Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…

3 settimane ago

Archivio onirico: sogno n° 35

Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…

4 settimane ago

Mi scrivo

Arrivo spesso a un punto morto e non ne ho alcuno di riferimento, ma riesco…

4 settimane ago

Nel risveglio e nel sonno (o viceversa)

Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…

1 mese ago

Remoti luoghi, pensieri prossimi

Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…

1 mese ago