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Verso la riapertura delle gabbie: avanti, bestie!

Non sono in grado di prevedere cosa comporterà il graduale ripristino di certe attività nei primi giorni di maggio, tuttavia non mi aspetto nulla di buono. A mio parere un congruo numero di italiani non conosce mezze misure e non sa comportarsi bene a meno che non sia costretto a farlo sotto la costante minaccia di un forte deterrente, perciò non mi sorprenderei se vi fosse un’improvvisa marcia indietro: mi auguro di no.
Mi attendo uno sfogo violento delle frustrazioni che molti minus habentes hanno di certo coltivato con cura nel corso della quarantena, ma spero che in quest’anomala primavera l’idiozia non sbocci più del dovuto.
Sono passati oltre quaranta giorni dal mio ultimo allenamento su strada, ma non mi manca l’attività fisica all’esterno e se dipendesse da me la proibirei quasi del tutto per un altro po’ di tempo. Detesto le dipendenze d’ogni genere, infatti in più occasioni, sotto il profilo psicologico, non ho riscontrato differenze sostanziali tra certi sportivi e alcuni tossici di mia conoscenza, almeno nella misura di quanto mi sia dato cogliere e soppesare.
Mi alleno in casa come posso per mantenere un minimo di forma: mi disgusta l’eccessivo sovrappeso quando dipenda dall’indolenza e non sia invece espressione di un disturbo serio.
Per fortuna ho molti interessi su cui già prima dirottavo una parte di quegli investimenti di tempo che sottraevo proprio alla corsa. Nell’arco della mia giovane esistenza ho fatto bene a trascurare la vita sociale per concentrarmi su me stesso: il tempo mi ha dato ragione.
A me dispiace soltanto che debba condividere una parte della mia sorte con quella di alcuni subumani. È la democrazia, bellezza!
Se certe dinamiche non influissero sulla mia esistenza non me ne interesserei affatto e riserverei loro la stessa noncuranza che già riservo alle logomachie calcistiche, ai simposi delle comari e alle diffamazioni da bar, o forse ne leggerei qualcosa solo per affrontare meglio la bicromia di un cruciverba.
In parte apprezzo le misure restrittive perché hanno conferito un minimo d’ordine a questo cesso di repubblica e so già che quando verranno meno un po’ mi mancheranno, ma confido nell’idiozia e nell’egoismo di certuni affinché il governo si veda costretto a ripristinarle.

Francesco

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