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La realtà che varia

Un nuovo virus ha fatto la sua comparsa nel consesso biologico, tuttavia a causa della sua pericolosità è stato discriminato ed escluso dai sistemi di accoglienza. Dalla Cina provengono molte contraffazioni, perciò mi chiedo se anche una potenziale pandemia non sia destinata a durare quanto certe cianfrusaglie che albergano negli squallidi capannoni delle zone artigianali, ciarpame dal prezzo modico verso cui è sempre bene nutrire aspettative altrettanto basse. Ci sono cose che non hanno prezzo perché a volte non valgono proprio nulla. 
In prima serata si prospettano alternative all’estinzione, ma nessuna di esse è una prima visione. Aleggia nell’aria il grande clamore per le beghe di politica interna, gli animi si scaldano benché l’inverno sia mite e gli anni di piombo provano a ripresentarsi con la faccia di bronzo. Secondo me in merito alla storia si è pronunciato bene Karl Marx, difatti egli sosteneva che essa si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa.
I cambiamenti della mia mente e del mio corpo hanno un ritmo decisamente inferiore rispetto ai grandi avvicendamenti del mondo in cui vivo, perciò mi ritrovo sempre al cospetto di due diverse velocità che devo stare attento a non confondere. Quando mi soffermo sulla mia vita interiore sono tenuto a operare come se mi trovassi in una sala sterilizzata e non posso prestare orecchio ai modi della realtà esterna, di cui comunque sono parte e complice. Certe ovvietà non sono poi così ovvie, ma alcune difficoltà sono davvero semplici, almeno nelle loro caratteristiche intrinseche. Davanti ad alcuni eventi per me è importante mantenere una distanza di sicurezza che mi consenta una giusta visione d’insieme, ma per guardare in questo modo devo guardarmi dalla tentazione di avvicinare troppo ciò che devo vagliare.

Francesco

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