Piscio in aperta campagna sotto la luna piena e seguo con lo sguardo i banchi di tetraggine che promettono nullificazione. Vorrei viaggiare nel tempo per fucilare nelle culle i responsabili delle attuali ambasce. Certi aborti sono dei capolavori di chiaroveggenza. Non c’è nulla di intoccabile su questo pianeta. Vige l’obbligo delle catene a bordo, ma pesa di più quello aureo delle croci a cui si aggrappano i cristiani. Quest’anno sono stato buono, perciò spero che la stella cadente si chiami Apophis. Non vedo molti sforzi per guardare cose, eventi e vuoti nella loro piena nudità. Io mi pongo domande che sfiorano gli organi interni e qualche volta le risposte non producono il foro d’uscita, ma vivo più sereno con l’animo crivellato.
Ogni morale è una scatola cinese che non gode d’infinitezza: v’è un limite alle stronzate. Per me si profilano tempi all’insegna di un’accresciuta lucidità: lo sento dal lieve disagio che mi procuro con lo scuotimento di blande convinzioni alle quali non riconosco più valenza alcuna. Ogni petalo può essere colto o contemplato. La commistione di bene e male sfugge alla dualità di comodo. La banalità più granitica e lapidaria è quella che indica la morte come unica certezza. Strappo le consolazioni perché sono debilitanti e noiose. Inseguo la leggerezza correndo a vuoto.
Nell'atto stesso di scrivere mi sembra che io lasci cadere altrove quanto di fondamentale non…
Il signor Macron lascia intendere che l'invio di truppe in Ucraina non sia da escludere…
In questo primo giorno di maggio ho udito il rumore della pioggia e mi sono…
Certe volte ho la sensazione che io debba prendere l'iniziativa, ma in simili occasioni preferisco…
Sono seduto nella mia stanza rossa, ho quasi quarant'anni, è primavera e il vento spira…
Come chiunque altro sono legato alla morte da quando sono stato concepito, ma è solo…