Categories: Parole

Cronache desertiche

Immergo le mie carni in acque cristalline e scruto i fondali come se dalle profondità dell’inconscio dovessi trasferirmi in quelle del Tirreno. In me non riaffiorano ricordi, ma puntualmente infrango la superficie marina per riprendere fiato. Vorrei sentire un altro respiro al di fuori del mio, ma le distanze che mi circondano ne sono sprovviste. Al tempo io porto in dote silenzi discontinui e in cambio ricevo giorni irripetibili. Per quanto possa nuotare, difficilmente vedrò altra terra che non sia la mia. Abito in un deserto, però non incolpo le dune né l’ombra mia che su queste scivola da sé. Le sabbie che calpesto si disperdono in una clessidra sotterranea alla quale sono legato da vincoli di mortalità. In sogno mi è stato raccontato che altrove v’è chi s’ama e ivi io ho provato a saperne di più tramite l’immaginazione, ma poco ha potuto la mia fantasia a confronto di quelle realtà che la superano ovunque, ad ogni coordinata ontologica.

Francesco

Share
Published by
Francesco

Recent Posts

È andata via la luce

Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…

1 giorno ago

Un bellissimo miraggio

Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…

3 settimane ago

Archivio onirico: sogno n° 35

Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…

4 settimane ago

Mi scrivo

Arrivo spesso a un punto morto e non ne ho alcuno di riferimento, ma riesco…

4 settimane ago

Nel risveglio e nel sonno (o viceversa)

Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…

1 mese ago

Remoti luoghi, pensieri prossimi

Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…

1 mese ago