Cronache sudcoreane

Cammino silenziosamente nel frastuono urbano. Osservo le moto cariche di merci che passano sopra i marciapiedi, scambio sguardi casti con le mie coetanee asiatiche, inalo il fetore degli angoli più degradati di questa metropoli malsana mentre un euntusiasmo profondo circonda ogni mio passo. Passeggio sotto il sole, ma rifletto davanti all’apertura alare della solitudine e mi lascio avvolgere dalla bellezza sconfinata del senso di vuoto. Quando la frenesia moltiplica il suono di un clacson le voci convinte dei venditori ambulanti passano in secondo piano. Qualcuno legge il futuro per pochi won e qualcun altro cerca di costruirselo con un lavoro umile. Ogni tanto una tuta mimetica spunta tra la folla e spesso appartiene a qualche giovane militare: in caso di necessità è facile trovare una bandiera da agitare. Potrei vivere a Seoul solo per amore di una donna o per odio nei confronti di un ambiente salubre. Come al solito la lontananza dall’Italia mi fa apprezzare l’importanza del silenzio non come gesto velleitario di saggezza, ma come alternativa economica ai rumori gutturali che qualcuno spaccia per discorsi importanti. Tante frasi nella mia lingua madre non riesco a vederle né a sentirle quando sono composte da parole amorfe prive di contenuto e forse è per questo motivo che non ho problemi con il coreano anche se non lo conosco. Le chiacchiere sono troie che assecondano la dialettica più forte, invece i fatti sono giudici imparziali e adesso mi trovo al loro cospetto sul banco degli imputati per rispondere del reato di felicitá insensata.

Francesco

View Comments

  • Mi fa piacere che tu non trovi alcuna difficoltà anche nelle riprese che spero di poter vedere.
    Fai capire dalle tue parole che stai vivendo un'esperienza diversa da come, forse, ti aspettavi.
    Ciao, Bruno

  • Bruno, non avevo aspettative e prima di partire l'ho scritto chiaramente.
    Tokyo mi piaceva per il suo ordine e la sua pulizia, invece Seoul l'adoro per il suo degrado e il clima frenetico che si respira nelle sue strade congestionate.
    Non sono in grado di spiegarlo a parole e non ci tengo.

Share
Published by
Francesco

Recent Posts

È andata via la luce

Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…

1 giorno ago

Un bellissimo miraggio

Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…

3 settimane ago

Archivio onirico: sogno n° 35

Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…

4 settimane ago

Mi scrivo

Arrivo spesso a un punto morto e non ne ho alcuno di riferimento, ma riesco…

4 settimane ago

Nel risveglio e nel sonno (o viceversa)

Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…

1 mese ago

Remoti luoghi, pensieri prossimi

Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…

1 mese ago