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Cattivo gusto in sequenza

Durante una notte plenilunare un corpo umano emerge dalle acque marine con la stessa rapidità dell’embolo che lo accompagna. Alcuni tutori rinchiudono dei ragazzini in un campo di concentramento per lenire i loro problemi d’attenzione. Un’infermiera usa le cartelle cliniche dei pazienti per disegnare creature mitologiche al fine di unire l’utile al dilettevole. Un ragazzo muto vomita parole sul pavimento, ma né i medici né i suoi parenti riescono a dare un senso al suo conato semantico. Un infarto al ralenti colpisce un uomo di mezza età mentre festeggia le nozze della figlia. L’incomprensione è una donna in carriera che stringe parecchie mani e influenza buona parte dell’umanità. Un tizio scrive “bianco” e un altro tizio legge “nero” o un’altra tonalità che in ogni caso, per accidentalità ineluttabili o per doveri di fraintendimento, non sfiora nemmeno una scala di grigi. Le persone ogni tanto si suicidano per moda e altre si tolgono la vita senza svelare l’origine del loro impulso fatale. Le madri comuni lavano i loro bambini nelle vasche, ma ogni tanto spunta un’attrice novella che interpreta il ruolo di Medea e introduce il suo ostacolo alla carriera nella lavatrice. Certi individui non sanno soffrire o non hanno tempo per ottenere una buona forma fisica e altri non sanno annoiarsi o non sono disposti a sprecare il loro tempo per fare soldi onestamente, perciò si anima un mercato nero che offre miracoli farmaceutici sopra banconi di narcisismo cancerogeno ed edonismo mortale. Tutti bellissimi e acchitati per le barelle dirette in terapia intensiva o per le bare delle pompe funebri.

Francesco

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