Su una bellissima giornata di maggio scorrono vicende inconsuete. Il rosone di una chiesa si oppone fieramente alla luce solare e si fa scudo con le speranze lasciate dai matrimoni e dai funerali che nel corso degli anni si sono depositate sulla sua superficie. Una madre si prepara a sposare la sofferenza mentre suo marito è in procinto di sposare sua figlia. Un pittore di strada si trova nei pressi dell’avamposto ecumenico e ritrae il modo in cui le persone vorrebbero essere, poi passa i suoi disegni a uno spacciatore che s’incarica di selezionare e vendere la droga più adattata per permettere a ogni cliente di sentirsi nella maniera in cui è stato ritratto su carta. Un vigile senza braccia tenta di dirigere il traffico di perversioni e i flussi di violenza gratuita che guidano i passi insospettabili delle persone comuni. Una liceale bionda ignora le formule latine di un professore annoiato e sogna un improbabile futuro accanto a un uomo che ha il doppio dei suoi anni e la metà della sua maturità. Il solito negozio di frutta e verdura espone gli ortaggi coltivati nelle fosse comuni. L’arroganza di qualche pezzo grosso di un piccolo centro viene soppressa dalla follia omicida di un nullatenente sfruttato e umiliato dalla sua ignoranza. Le radio trasmettono canzoni d’amore e parallelamente le radiomobili dell’Arma ricevono richieste di intervento per stupri e violenze domestiche. Le giovani della generazione di turno cercano il principe azzurro, ma spesso si accontentano dei vassalli dell’istinto animale. Ragazze sgraziate e orribili criticano il successo delle loro colleghe più avvenenti. Ragazze avvenenti ignorano i successi delle ragazze sgraziate e orribili. La gioia e il suo opposto alimentano la vita nello stesso modo da millenni e provocano le solite ispirazioni che assumono forme immortali nella brevità secolare della storia.
Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…
Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…
Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…