Ci sono delle parole sferiche che con la loro staticità ostacolano la lunga discesa che porta al declino anagrafico. Ogniqualvolta un individuo si scontra contro una di queste sfere semantiche il suo percorso esistenziale subisce deviazioni imprevedibili. Queste collisioni scatenano movimenti emotivi molto veloci e le loro traiettorie sfuggono all’occhio. La casualità indirizza le energie degli esseri viventi in direzioni molteplici e quando queste forze generano risultati positivi prendono il nome di “dedizione” o “sacrificio”, mentre nel caso di esiti negativi assumono altre nomenclature: “colpe”, “peccati” o “reati”. Queste parole non sono attendibili nel loro senso ordinario perché possono essere usate per giustificare i fallimenti e ridimensionare i successi, ma il loro scopo è completamente diverso. Quando le parole subiscono l’influenza dei numeri possono assumere un valore esoterico di stampo speculativo (in termini di conoscenza e denaro) con cui placare gli aneliti metafisici; un principio può essere dicotomico, trino e può attraversare scale numeriche fino all’infinito. L’abilità di calcolo è un coefficiente della fascinazione dottrinale. Ciò che è fisico viene separato da ciò che non lo è per rendere indispensabile vocazioni e fedi meccaniche. Sembra che le parole profetiche per essere tali abbiano bisogno di ingenti quantità di astrusità e vaghezza, in modo tale che solo l’élite più convincente riesca a imporre la propria chiave di lettura.
Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…
Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…
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Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…