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Le nuvole di marzo

Oggi sono andato a fare il mio solito giro in bicicletta, ma ho dovuto rallentare bruscamente il ritmo della mia pedalata al quinto chilometro della pineta della Feniglia a causa della presenza di un pullman. Mi chiedo per quale dannato motivo un pullman debba attraversare una pineta. Ho respirato idrocarburi, ma ho anche inalato i profumi della flora comunale. Devo ricordarmi di farmi una sega prima che le mie palle esplodano. La primavera è alle porte, ma i miei ormoni sono ancora in letargo e mi chiedo se abbiano intenzione di restarci per altri ventidue anni. Mi domando come proceda la vita di Karimun. È un peccato che sia troppo anziana per me, infatti ha venticinque anni. La vita e ogni soap opera degna di questo nome mi hanno insegnato a evitare i legami con ragazze più vecchie di me. Che un qualsiasi dio venerato dagli schiavi di una religione a caso abbia in gloria gli anni novanta e il palinsesto pomeridiano di Canale 5. Penso che Same Cooke sia stato un grande osservatore oltre che una leggenda del soul, infatti su “Only Sixteen” cantava: “She was too young to fall in love, and I was too young to know”. Penso che quel ritornello sintetizzi le infatuazioni adolescenziali dalla quali mi sono sempre tenuto alla larga. Sono ancora troppo giovane per innamorarmi, ma non sarò mai abbastanza vecchio per masturbarmi. Sono un onanista, ma almeno rispetto i sentimenti altrui. Prima di guardarmi allo specchio non avevo mai incontrato nella realtà una forma di romanticismo anacronistico scandita dalla masturbazione. C’è sempre qualcosa di nuovo, come nei dischi di Buckethead.

Francesco

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