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Panoramiche domenicali

Mi sono alzato da poco e ho scelto il sax di Gato Barbieri per allietare l’inizio della mia giornata. Oggi il cielo si è scrollato di dosso qualche nube, ma continua ad accusare alcuni problemi di flatulenza. Non è successo nulla di particolare negli ultimi giorni, ma sono ugualmente contento di sentire il vigore educato del mio respiro. Il collo si muove nel tentativo di seguire il tempo di “The Shadow of Cat” e talvolta sembra riuscirci. Ho fatto una colazione abbondante: yogurt, cereali e una banana non ancora matura. Le mie gambe sono un po’ stanche. Ieri, durante il primo pomeriggio, ho pedalato fino alla panoramica del Monte Argentario e mi sono goduto la bellezza naturale dei movimenti superficiali del mare. Credo che la vista di uno specchio d’acqua durante l’inverno sia un’immagine banale, ma trovo che il suo effetto non abbia tinte scontate. Certi scenari naturali fanno rivivere in me il ricordo di momenti ricchi di spensieratezza che sembrano appartenere a un’altra vita e non escludo aprioristicamente che facciano parte del bagaglio di un’esistenza antecedente all’ultimo parto della mia ultima madre. Non credo alla reincarnazione, ma sono affascinato dal ciclo delle rinascite. Talvolta cesso di ammirare la mia incapacità di riporre fiducia nel folclore metafisico di questo pianeta per ammirare alcune delle migliori invenzioni soteriologiche degli antesignani delle convinzioni oppiacee dell’umanità. Tra poco mi masturberò e dedicherò un po’ di tempo alla lettura, più tardi monterò di nuovo sulla bicicletta e costringerò la mia ombra a seguirmi in un giro domenicale in mezzo alla campagna.

Francesco

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