Categories: Parole

Un po’ di autocritica

Ho riletto alcuni scritti dello scorso gennaio e ho riso un po’ a causa della loro forma e del loro contenuto. Le parole più remote che si trovano su queste pagine rappresentano la prova della mia costante evoluzione. Sono passato attraverso vari stadi emotivi che in alcune occasioni hanno rischiato di trasformarsi in situazioni patologiche. Negli ultimi dodici mesi mi sono rinnovato più volte e sono tuttora in preda a mutamenti incessanti e imprevedibili. Levigo la mia personalità con parole, pensieri e azioni. Credo che io debba disseminare ancora molte amenità su queste righe virtuali prima di immettere la mia scrittura su un binario stabile. Voglio che i miei errori, le mie cadute, i miei pregiudizi, le mie considerazioni stupide e inutili mettano in evidenza gli sprazzi della mia ragione. A volte penso erroneamente che la mia personalità abbia raggiunto un livello soddisfacente, ma fortunatamente non basta questa mia valutazione saltuaria per arrestare l’evoluzione immanente che si trova al mio interno e che si manifesta sotto vari aspetti al di fuori del mio corpo. Sono ancora troppo giovane e inesperto per maturare idee a lungo termine, ma la mia concezione dei sentimenti è ancora la stessa e presumo che nulla possa ledere la sua longevità. Le mie attuali velleità di descrivere la mia interiorità sono locuzioni risibili e difettose che faranno sbocciare qualche secondo di ilarità nella mia bocca durante un momento caduco del mio futuro.

Francesco

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