Proposizioni confusionarie

L’industria del male esporta acqua di Colonia nelle terre conquistate dagli stati democratici e conclude trattative in narcodollari con le organizzazioni capeggiate dai bucanieri moderni. Un uomo senza scrupoli si lava i denti prima di mentire sulla sua sieropositività e presenta il suo inganno all’ingenuità di una pulzella. Sul fronte opposto alcune frangette celano piani architettati a pennello per eludere il raziocinio maschile. I sistemi immunitari alzano le barricate contro le somatizzazioni e attendono con timore il passaggio della stanchezza. A volte sembra che giornate estremamente cupe e sensazioni glaciali si diano appuntamento per ottenebrare l’esistenza di un essere umano. Le incertezze sono delle bagasce armate e ogni tanto serve il polso di un soldato di ventura per evitare che si moltiplichino più del necessario. Conosco le trappole che provengono dalle fabbriche del malessere e ho imparato a renderle inoffensive, ma provo un po’ di compassione per chi non ne è ancora venuto a capo. La zona intracerebrale a volte diventa uno spaventoso campo di battaglia dove convinzioni opposte cadono morenti. Forse nella bellicosità platonica si trova la chiave del divenire umano. Ogni tanto mi sembra che le mie parole pecchino di pragmatismo e si perdano nei meandri di elucubrazioni insulse, mentre a tratti mi sembra che io sia troppo duro nei confronti dei miei pensieri. Credo che la realtà sia la bilancia per i propri giudizi, ma penso che la sua precisione dipenda dalla capacità di interpretarla. L’inizio di questo breve scritto differisce molto dalla sua conclusione e questa diversità mette in luce il simpatico disordine che si trova sotto la mia scatola cranica.

Francesco

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