Le eruzioni vulcaniche illuminano le adunanze notturne dei fuggiaschi. Zampilli incandescenti penetrano la terra come spermatozoi pigri e lasciano fievoli scie che lambiscono le ombre in movimento. Fuochi enormi divampano attorno alle alture che un tempo ospitavano lo studio dei corpi celesti. I bambini osservano con stupore le fiamme e l’agitazione degli adulti. Gli scivoli di magma disegnano motivi asimmetrici mentre alcune emozioni oblique attraversano la popolazione inerme e danno vita ad aneddoti futuri. I movimenti viscerali della natura strabiliano gli esseri senzienti. Monologhi collettivi commentano gli eventi con inesattezze popolari, menti affette da manie di protagonismo partoriscono teorie inappropriate per spiegare ciò che è assiomatico e sacerdoti di campagna interpretano i fatti con la solita retorica della loro religione fallace. Le bolge si muovono confusamente verso le spiagge per bivaccare in attesa che un uomo sia disposto a fingersi forte per rasserenare i propri simili. In mezzo a sorrisi agnostici evaporano preghiere atte a implorare il perdono divino. Timori medievali trafugano la serenità dalle anime più suggestionabili e costringono individui biechi a simulare la fede in mezzo ai simulacri. La corsa agli armamenti monoteistici permette all’uomo di guadagnare tempo sull’inquietudine. La forza della ragione è troppo debole per placare l’energia sprigionata dall’ignoto. Gli schiavi di un dogma atavico cercano le ragioni delle catastrofi naturali sopra il palmo del loro dio artificiale.
Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…
Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…
Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…