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Day by day

I giorni spariscono velocemente come gli anni di una prostituta. Il ciclo continua senza sosta: uteri inesperti sputano fuori vite randagie e vecchi giovani iniziano a serrare gli occhi. Personaggi troppo deboli vengono schiacchiati dal peso della loro grande sensibilità e preferiscono abbandonare il mondo dei vivi, altri invece si lasciano consumare da convulsioni sentimentali senza fine. Esistono sottosuoli pieni di psicodrammi che pisciano in bocca alla certezze di ogni età. Sono distante dieci parsec da certe situazioni e ne sono contento. Piccole fisime mi bombardano pesantemente. Ostento sicurezza e gioco con il nichilismo, ma in realtà sono un clandestino spensierato in un’epoca che non mi appartiene, ovvero un povero stronzo che si randella il pene una volta al dì. Sembra che a ogni angolo di strada si trovi un grande profeta. Quando le persone tentano di dare soluzioni a problemi inesistenti io non posso fare a meno di ridere e imprecare. Day by day aumenta il numero dei giorni che vivo alla giornata. Non stilo buoni propositi perché non sono in grado di ottemperarli. Tutto sommato non ho motivo per lamentarmi del divenire, ma non ho nemmeno una ragione per essene esaltato. Sono a corto di spunti e per adesso non c’è nulla che mi ispiri. Ogni tanto mi sento come se fossi in aspettativa per qualcosa che non va atteso. Sotto casa mia alcune forchette collidono con i piatti e provocano un rumore che mi invita a pranzare di fronte alle notizie del giorno. Mi auguro che il mio primo pasto sia ricco di carboidrati.

Francesco

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