Categories: IntimitàParole

I residui di un soliloquio

Grandi opere architettoniche ombreggiano le ombre delle caste inferiori. I mercenari con i colletti bianchi lavorano alacremente per i signori della truffa. Alla mattina il brontolio delle vecchie generazioni si manifesta con il fruscio dei giornali. Discorsi sempre uguali rimbombano fortemente tra panni stesi e piani regolatori. Pensionati canuti sono soliti ristrutturare le proprie case prima di morire. Perditempo dai polmoni neri aspettano che una manna dal cielo cada sul loro tavolino, tra le schedine e le tazzine vuote, tra gli stronzi e le stronzate. “Grazie, arrivederci”. Lo scontrino simboleggia il potere di acquisto e chi lo impugna non esita a sventolarlo come se fosse un’orifiamma. Mi sento a casa quando passeggio come un clandestino attraverso le notti del secondo millennio. Qualche volta mi fossilizzo su pensieri nocivi e partorisco inutili fisime in mezzo a strade deserte. Scambio poche parole con il mio prossimo e non mangio molto pesce. In questo periodo la mia notte paradigmatica è formata da silenzi demenziali e dalle scelte musicali del mio umore. Sono seduto sulla punta di un promontorio e, con la mano sinistra in mezzo alle gambe, osservo la mia grande distesa di tempo. A volte mi sento a disagio di fronte all’inutile immensità dei miei giorni. Sospetto che la mia attenzione ignori molte cose importanti, ma non ho prove per formulare una buona accusa. Mi mancano i mezzi per decifrare certe espressioni dell’animo umano, ma sono contento che nella mia dispensa ci sia sempre del cibo e dell’acqua. È impressionante la quantità di parole che ho accatastato in questi mesi. Penso che la scrittura e l’esercizio fisico mi permettano di vivere abbastanza bene, ma che vita sarebbe senza seghe? Un giorno citofonerò a uno psicoanalista per comprendere meglio il rapporto tra me e la mia masturbazione. Forse.

Francesco

Share
Published by
Francesco

Recent Posts

È andata via la luce

Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…

5 giorni ago

Un bellissimo miraggio

Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…

3 settimane ago

Archivio onirico: sogno n° 35

Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…

4 settimane ago

Mi scrivo

Arrivo spesso a un punto morto e non ne ho alcuno di riferimento, ma riesco…

1 mese ago

Nel risveglio e nel sonno (o viceversa)

Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…

1 mese ago

Remoti luoghi, pensieri prossimi

Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…

1 mese ago