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All’inizio di settembre

Settembre. Per alcune persone la pronuncia di questo mese rappresenta il battesimo di una nuova routine e la chiusura del relax estivo. L’autunno non ha progetti per me e io non ne ho per lui. Continuo a chiedermi cosa abbia in serbo per me il futuro, ma in realtà non sono un fatalista e non credo al destino. Qualche giorno fa una donna un po’ attempata ha fatto un’osservazione simpatica sul mio stato di nullafacente: “Voglio vedere cosa farai quando avrai una moglie e sette figli”. Non riesco a immaginare una moglie nel mio futuro e tantomeno una cucciolata di esseri umani. Mi piacerebbe cadere per la prima volta in un vortice sentimentale e non escludo che questo possa accadere. Non mi infastidice la mia grande ignoranza in campo affettivo e vivo questa mia lacuna senza problemi. Non attribuisco un grande peso alle parole, ma le adoro perché mi permettono di esplicarmi con me stesso. Scrivere mi allieta, anche se devo stare molto attento a non lasciare che le mie dita costruiscano locuzioni sofistiche per giustificare i miei errori. Adoro la consapevolezza e mi rendo conto della sua importanza quando non capisco un cazzo. Prevedo un autunno masturbatorio per me e il mio piccolo membro. Non è vero, continuerò a farmi la solita sega ogni tot giorni per evitare che le mie palle portino troppo peso sopra le loro spalle. Mancano venti minuti alle nove e mi ritrovo con due opzioni: cucinare qualcosa o digiunare. Sono combattuto perché in entrambi i casi il mio organismo ne risentirà per qualche ora.

Francesco

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