Categories: Parole

Forma criptica e sostanza retorica

Quando cammino lontano dalle luci trovo sempre un fuoco fatuo ad aspettarmi vicino a un incrocio. Intasco interessi preliminari, parole informali e aspettative minuscole, ovvero sostanze che qualche volta si dissolvono nell’etere senza che nessuno se ne accorga. Ho visto di rado proroghe esistenziali per il desperado di turno che ambisce a riprendere in mano le occasioni perse. I riscontri positivi non sono risultati elitari, ma a volte il corso degli eventi rende più arduo il loro raggiungimento. L’impegno e la costanza non hanno sempre un giusto compenso, ma questo è normale. È difficile tenere in piedi un castello di carte a seguito di un terremoto. Sono consapevole della banalità parziale delle mie parole, ma questa accozzaglia di frasi mi serve per fare un po’ di manutenzione alle sfumature fataliste del mio pensiero. Sono contento di non conoscere i piaceri (o consolazioni?) apparenti dell’alcol e della nicotina: non potrei mai farmi le seghe con i sensi annebbiati! Non ho mai provato gli effetti delle tossicodipendenze di Stato e mi ritengo fortunato. Non invidio i collezionatori di anfetamine né i tabagisti che chiedono brown sugar per il caffè. Mi chiedo se esista veramente qualcosa di più lisergico della realtà. Forse lo scopo delle droghe è cercare di rendere verosimile una realtà allucinogena. Non mi piace il puzzo emanato dai vizi degli autolesionisti, invece mi entusiasma l’odore di un asciugmano bianco alle sei di mattina. Divago ed esco dal seminato perché le mie parole amano andare per i cazzi loro.

Francesco

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