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Il grande caldo

Il caldo uccide ogni movimento diurno e solo la notte offre un po’ di tregua contro le massime. L’effetto serra sorride e sbircia il sudore delle ombre dal buco dell’ozono. Durante il giorno solo chi è in grado di camminare sui carboni ardenti può affrontare l’asfalto a piedi nudi. La piccola crosta che si trova sulla mia gamba si scioglie continuamente e cola fino alla caviglia come se fosse della resina su un albero. In questo periodo gli ormoni di molte persone sono degli hooligans ubriachi, tranne i miei che hanno la stessa vivacità di un novantenne malato di alzheimer. Odio l’aria condizionata e la evito ogni volta che posso. Non ho ventilatori o ventagli per contrastare le vampate di caldo soffocante che talvolta mi circondano minacciosamente. Sorsi di acqua, Gatorade e thè freddo mi permettono di sopportare con facilità questa stagione conflagrata. Aspiranti piromani ingaggiati da aspiranti latifondisti impegnano vigili del fuoco bardati pesantemente. In questo periodo alcune donne sentono il bisogno di fare le zoccole, ma spesso non hanno il corpo per farlo e devono ricorrere a quintali di trucco e a pochi centimetri di stoffa per illudersi di essere delle dark ladys; in questo periodo alcuni uomini sentono il bisogno di fare i puttanieri, ma spesso non hanno il denaro per farlo e devono ricorrere ad atteggiamenti con i quali si ridicolizzano e a profondi esercizi di respirazione per trattenere i loro ventri invernali ingranditi dall’alcol e dalla pasta di ma’. È appena iniziato il ventuno di luglio e Raekwon mi fa compagnia con “Wisdom Body”.

Francesco

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