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Conflitti interiori e internazionali

Ho dormito solo tre ore, ho la gola secca, mi girano un po’ le palle e mi sento intontito. Stamane avrei dovuto cominciare di nuovo scuola guida, ma il mio istruttore ha preferito farmi attendere mezz’ora e rimandare le mie lezioni alla prossima settimana. Vorrei dare una sterzata alla mia vita, ma sono ancora alle prese con piccoli tentativi fallimentari. Il tempo mi sta sfuggendo di mano e sta inghiottendo lentamente la freschezza della mia età. Devo fare qualcosa per mutare il corso della mia esistenza, devo muovermi, ma non so in quale direzione né in che modo e non penso che qualcun altro possa darmi queste indicazioni. Forse devo attendere un colpo di genio, un colpo di coda o un colpo al cuore. Se fossi tremendamente cattivo direi a me stesso: “Francesco, devi attendere solo un colpo alla nuca”. Per mia fortuna sono un bravo ragazzo e mi risparmio certe uscite. La mia mente è già proiettata verso l’autunno e l’inverno: ho bisogno di guardare verso il futuro per alimentare la pochezza del mio presente. Sembra che d’estate gli israeliani e i libanesi non abbiamo di meglio da fare che colpirsi a vicenda con bombe e razzi Katyusha. I recenti bombardamenti sull’aeroporto di Beirut mi hanno ricordato un vecchio pezzo dei C.C.C.P. chiamato “Emilia Paranoica”. Le tensioni mediorientali durano da molti decenni e forse con il tempo le grandi manovre degli esereciti regolari e delle formazioni paramilitari diventeranno un’attrazione turistica. A proposito di atteggiamenti belligeranti: pare che in questo periodo anche la Corea del Nord soffra d’isterismo.

Francesco

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