Sono vivo e assonnato. La giornata per me non si prospetta particolarmente diversa dalle altre. Cammino per la stanza, non mi va di stare seduto e quando mi viene in mente qualcosa da scrivere mi avvicino alla tastiera e lascio che le dita eseguano gli ordini del cervelletto. La mia vita è scandita da un ritmo nichilista e inconcludente, ma fortunatamente essa non è schiava dei vizi deleteri che demoralizzano molti dei miei simili. A distanza di anni non ho ancora incontrato un’ambizione, un’aspirazione, un obiettivo, una meta. Non penso che la vita debba essere preparata a tavolino, ma credo che sia costruttivo prefiggersi dei traguardi da raggiungere. Non voglio lavorare solo per dare una parvenza di normalità alla mia vita o per guadagnare denaro che non mi occorre, non voglio studiare cose che non mi ispirano e verso le quali non nutro interesse, non voglio stare con una donna solo per i miei bisogni fisiologici. Non cerco una ragione per vivere, ma solo esperienze positive che mi permettano di abbandonare queste elucubrazioni. Di tanto in tanto la pantofobia invade la mia psiche, ma il suo passaggio saltuario non lascia mai conseguenze. Sotto la mia finestra un vecchio ha appena terminato di dare indicazioni a una cameriera su come votare per il referendum costituzionale. Non me ne fotte un cazzo del federalismo, delle minacce d’insurrezione della Lega Nord o dell’appello dei sostenitori del no. Sono un qualunquista, perciò non raccoglierò l’invito di Giorgio Napolitano: fa troppo caldo per chiudersi in una cabina elettorale.
Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…
Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…
Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…