Categories: Parole

Prima della cacata soave

Sono al comando della mia vita e ne sono felice. Avverto ancora un lieve senso di incompletezza a causa della mancanza cronica di affetto che mi caratterizza, tuttavia questa carenza non riesce a inficiare il mio benessere. Stasera ho corso molto e prima di tornare a casa mi sono fermato a comprare un kebab e una bottiglia di Coca-Cola che consumerò più tardi. Sono così felice che non mi importa di conoscere l’origine irrazionale del mio splendido stato d’animo. Le mia stanza è invasa dal suono incalzante di “Powder Burns”, un album pop dei The Twilight Singers. Mi piace la mia vita perché mi aiuta a sentirmi appagato con scelte che alle volte appaiono illogiche ed estemporanee. In questo periodo provo sensazioni splendide e quasi ineffabili. La pace che mi pervade è simile a quella del 1945: i carri armati attraversano le città senza fare fuoco, i soldati americani dispensano cioccolata e i ragazzini scalzi giocano in mezzo alle macerie, tra la polvere e i rottami lasciati dai capricci bellicosi degli adulti. Da alcune notti sto seguendo una serie western trasmessa da La7: mi vedo bene con un cappello sporco, la barba incolta e uno sguardo alla John Wayne: “Avanti gringo, fai parlare la tua pistola”. Non mi presenterò per il mio mezzogiorno di fuoco: non ci penso nemmeno ad alzarmi così presto per crepare. I miei polmoni sono capienti e questa sera mi hanno dato una bella soddisfazione durante la mia corsa. Salto di palo in frasca, metto insieme frasi sconnesse e me ne compiaccio. Non ho molto da dire, ma trovo sempre delle parole con cui riempire queste pagine virtuali che incido da mesi. Concludo e mi appresto a varcare la soglia del cesso per dedicarmi a una cacata soave.

Francesco

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