Categories: IntimitàParole

Agglomerato di locuzioni

Tra poco uscirò e percorrerò diversi chilometri. Non ho una meta precisa: credo che vagherò per alcune ore attraverso la campagna. Forse immergerò il mio corpo in qualche litro di h2o. Stamane la mia magione non è accogliente e le sue pareti hanno dei musi lunghi. Il cielo sopra il mio comune di nascita è pulito e sembra che non abbia intenzione di prevenire le insolazioni. Non ho proprio un cazzo da fare, perciò non mi resta che riempire il primo tempo del weekend con le falcate e con il sudore. Mi piace questa anteprima dell’estate, nonostante non porti grandi novità in questa stagione della mia vita. Devo investire la mia età, il mio tempo e la mia intimità nella mia parte complementare. Penso che al mondo esistano molte parti combacianti con la propria interiorità, ma ritengo che l’unica parte adatta sia quella che si afferra e si vive quotidianamente. È possibile recitare parole intense a visi diversi, ma a mio avviso le parole sono fini a sé stesse se non si appoggiano sull’unicità della concretezza. Per me il tradimento platonico non ha valore perché è privo della componente fisica. Non concedo valore neanche al tradimento fisico, perché è privo della sfera platonica, ma per un mio limite morale non potrei mai accettare quest’ultimo. Nel mio immaginario la monogamia è l’unica arma con cui è possibile rapinare la felicità e il suo equilibrio, ma ritengo che debba affondare le proprie radici nell’appagamento intellettivo e sessuale, e non basarsi su dogmi religiosi o contrattuali. Penso che sia giusto assecondare gli ormoni, ma credo che essi debbano ricevere l’avallo dei neuroni per evitare di commettere cazzate.

Francesco

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