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Spirali di frasi

Le mie giornate continuano a trascorrere tra la presenza zelante del relax e la mancanza perpetua di innovazione. Alle volte mi sento un outsider della vita e in altri momenti ho la sensazione di essere un ragazzo viziato che non sa come impiegare le tonnellate di tempo a sua disposizione. Non ho sensi di colpa né ambizioni, possiedo solo giacimenti di minuti e piantagioni di giornate immobili. La mia vita può sembrare atarassica, ma non lo è. Sono un nullafacente sereno e incompleto a cui piace scrivere sempre le stesse cose. Le mie parole sono ripetitive: è il solito spartito con qualche variazione. Le mie frasi escono dall’utero della mia piacevole monotonia esistenziale. Finora tutti i possibili cambiamenti che si sono affacciati sulla mia vita sono stati solo delle gravidanze isteriche, ma penso che il futuro, nonostante il suo ermafroditismo, possa ancora dare alla luce mutamenti inaspettati. Da qualche parte si stanno scatenando vortici di eventi positivi e negativi dai quali voglio farmi inghiottire senza paura: so che esistono infinite combinazioni di avvenimenti e mi allieta l’impossibilità di prevederli o decifrarli prima che accadano. Ogni tanto qualcuno dice che non c’è mai fine al peggio, ma credo che nemmeno il meglio abbia un limite. Adoro il mio equilibrio, ma sono disposto a renderlo precario per abbandonare la mia stasi estatica in favore di nuovi lidi sensoriali. Come sempre tento di sfiorare l’ermetismo per esprimermi, cerco di usare un linguaggio ampolloso, ma l’importante è che io sappia ciò che ho scritto.

Francesco

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