Stamane mi sono alzato alla dieci. Alle undici sono uscito di casa e mi sono recato a scuola guida dove ho aspettato invano l’arrivo del mio istruttore. Ho trascorso trenta minuti sotto la pensilina di una fermata dell’autobus. Le strade di Orbetello rappresentano perfettamente il concetto di panta rei. In realtà credo che ogni strada rappresenti l’aforisma eracliteo. Ho passato una piacevole mezzora tra i passi veloci dei miei simili e la contemplazione di un cassonetto. Domani sarà il venticinque aprile, una ricorrenza nazionale che non mi tange. Una domanda mi sorge spontanea: domani il mio istruttore di guida diserterà la lezione a causa della ricorrenza della liberazione dai crucchi o mi farà la grazia di presenziare nel luogo dell’appuntamento all’ora stabilita? Spero di riuscire a sostenere l’esame di pratica prima del 2020. La giornata di oggi per me è identica a quella di ieri: cielo pulito, sole sorridente e ozio ai massimi livelli. La scomparsa di J. dalle mie ipotesi future ha svuotato la camera chimerica della mia mente. Tra poco mangerò e dopo pranzo inizierò ad architettare un modo per trascorrere il pomeriggio. Probabilmente passerò il pomeriggio a pensare a un modo per passarlo. Tutto ciò è paradossale ed esilarante. Buon appetito Francesco.
Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…
Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…
Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…