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Assoli mattutini

Mi sono alzato alle nove e mezza dopo quasi dieci ore di riposo tombale. Mi sento in forma e anche stamane non riesco a trattenere il mio sorriso. Le mie lettere sono scandite dai tocchi di “Cause We Ended As Lovers” di Chieli Minucci, un ottimo chitarrista jazz fusion. Sto fluttuando a mezz’aria senza rendermene conto. È il mio senso di leggerezza e di quiete che mi fa levitare sopra i patemi comuni. Non so che sensazioni diano le droghe, ma non credo possano creare una sola allucinazione migliore della mia realtà. Sono io che mi porto dietro l’Eden terreno o è quest’ultimo che segue i miei passi? Sono appagato, ma non completo. La mia parte complementare è assente, essa latita per il globo senza che io conosca le sue fattezze. Non posso diramare un ordine di cattura né affiggere manifesti con su scritto “wanted” perché non conosco i tratti della mia metà; la mia parte complementare è un po’ come Maometto, non può avere un volto prima della sua apparizione. Non so se avrò mai una visione mistica di lei in abito da sera o in cardigan, non so se avrò mai modo di tenere il suo kajal, e soprattutto non so se conoscerò mai le forme irregolari della sua anatomia. È una giornata stupenda e per oggi mi basta sapere questo. Non posso spiccare il volo perché sono già in aria; posso solo volare più in alto. Chieli Minucci continua a dispensare assoli a destra e a manca, e questa volta è il sound ottimista di “The Sun Will Always Shine” che rimbalza sulle pareti della mia stanza. La mia bocca è ancora permeata dal piacevole gusto dello yogurt ai frutti di bosco che ho fagocitato quasi due ore fa, le mie mani sono un po’ fredde e profumano di sapone di Marsiglia, mentre le mie gambe, un po’ villose, chiedono con insistenza di percorrere lunghi chilometri immobili sopra la cyclette. Fermo l’ingordigia della scrittura e conservo parole per le ore a venire.

Francesco

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