Categories: Parole

Libertà dispotica

Non ho responsabilità, non ho impegni, non ho orari da rispettare né persone a cui rendere conto. Non faccio un cazzo dalla mattina alla sera, ho molto tempo a mia disposizione e pochi modi per impiegarlo. Ogni giorno ho un enorme surplus di ore. Alla luce di tutto questo credo di potermi definire libero. C’è un problema: cosa me ne faccio di cotanta libertà? Voglio delle catene, ma non troppo strette: voglio essere schiavo della passione e di tutti gli eventi che gravitano attorno a questa creazione invisibile degli esseri umani. L’abbdondanza di libertà è stata un’ottima palestra per temprare il mio carattere, ma è arrivato il momento di liberarmene. Penso che passare tutta la propria esistenza ai confini della libertà sia la massima espressione di nichilismo: non credo che ne valga pena. Aspetto la mia grande occasione senza certezze di consegna. Se fossi nato in India, tra le mura di una fatiscente fabbrica di palloni, non la penserei allo stesso modo; ovvio, no?

Francesco

Share
Published by
Francesco

Recent Posts

È andata via la luce

Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…

2 giorni ago

Un bellissimo miraggio

Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…

3 settimane ago

Archivio onirico: sogno n° 35

Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…

4 settimane ago

Mi scrivo

Arrivo spesso a un punto morto e non ne ho alcuno di riferimento, ma riesco…

4 settimane ago

Nel risveglio e nel sonno (o viceversa)

Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…

1 mese ago

Remoti luoghi, pensieri prossimi

Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…

1 mese ago