Alcune notti esco da solo per le strade di Orbetello e ripercorro tutte le traiettorie della mia infanzia. Le mie notti deambulanti hanno il sapore nostalgico degli anni pubescenti e il gusto noir dovuto al passaggio della volante dei carabinieri di turno e delle auto dei metronotte. Ho girato in notturna per le strade di Parigi, di Milano, di Firenze e di Roma, e tengo vivo il ricordo della sensazione di pericolo e di libertà concessa dalle tenebre urbane. Dopo tanta piacevole oscurità credo che sia giunta l’ora di farmi sfregiare dalle prime luci di nuovi accadimenti. Non devo temere di aspettare inutilmente perché non credo che esista un’attesa vana. Aspetto senza aspettarmi niente e in questo modo riesco a godere delle ventiquattrore quotidiane.
Chissà come fu il buio a cui si opposero i primi fuochi, quando i giovani…
Mi ha sempre disgustato il puzzo di fumo e per evitarlo mi sono precluso occasioni…
Era da marzo dello scorso anno che non riuscivo a serbare memoria d'un sogno, o…
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…