27
Dic

Dischi per il Sol Invictus

Pubblicato venerdì 27 Dicembre 2019 alle 14:31 da Francesco

Per celebrare il Sol Invictus ho donato a me stesso qualche album di cui ho agognato per molto tempo una copia originale.
La priorità l’ho data a "Perpetual Burn" di Jason Becker, uno dei miei dischi strumentali preferiti, e alla fine sono riuscito a rimediarne a prezzo scontato il vinile rosa che è uscito nel 2018 in occasione del trentesimo anniversario.
Ho trovato poi il digipack di "The Great Cold Distance" dei Katatonia, album che considero un classico benché sia relativamente recente. Sempre nel progressive metal, o almeno in uno dei tanti modi d’intenderlo, ho preso per meno di dieci euro una copia di "Still Life" degli Opeth, altra pietra miliare; con meno di venti invece ho rimediato la discografia rimasterizzata (bene) dei Police. Last but not least, la collaborazione di Steve Hackett e Djabe in un doppio album dal vivo che ho scoperto per caso: un grandissimo live!

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16
Dic

Dischi che gradisco

Pubblicato lunedì 16 Dicembre 2019 alle 19:35 da Francesco

In questo periodo non ho molto da mettere nero su bianco, non mi sento neanche particolarmente ispirato, ma avverto comunque il bisogno di comunicare con me stesso e sono certo che prima o poi tornerò con maggiore costanza alla scrittura: sono fasi.
Ho cominciato per diletto a registrare dei filmati in cui illustro brevemente i miei dischi preferiti e tra molti anni spero di rivedermene qualcuno senza l’ausilio della nostalgia. Mi piacciono i soliloqui perché sono scevri di qualsivoglia incombenza dialogica e questo è un bello sgravio.

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27
Ago

Vinili e dischi ottici

Pubblicato giovedì 27 Agosto 2015 alle 13:35 da Francesco

Alcuni giorni or sono mi sono recato nella ridente Follonica per la Fiera del Disco: in occasioni del genere trovo sempre qualcosa che non ha prezzo, ovvero le conoscenze musicali di chi scelga di condividerle e dalle quali traggo quasi sempre degli ottimi spunti. Forse l’acquisto di vinili e CD può sembrare anacronistico agli occhi di taluni, tuttavia ancora compro e vendo questi supporti perché mi piace ascoltare attentamente i dischi, tanto in analogico quanto in digitale, inoltre mi diverto a raffinare la mia esigua collezione con gli scambi anzidetti.

Nell’immagine il primo disco in alto a sinistra è “Déjà vu”, opera di un ensemble di tutto rispetto che comprende David Crosby, Neil Young, Stephen Stills e Graham Nash: un classico che mi è sfuggito per lungo tempo! Accanto a quest’ultimo v’è un disco delizioso, “Ashes Are Burning” dei Renaissance, rock progressivo che la voce di Annie Haslam ammanta di magia. In alto a destra invece campeggia una ristampa de “L’era Del Cinghiale Bianco”, un album che conosco e ascolto da quindici anni nonché uno dei miei punti preferiti nell’intera discografia di Franco Battiato.
Il primo a sinistra della fila centrale è un disco di David Crosby piuttosto famoso e anch’esso è rimasto ignoto alla mia attenzione fino a pochi giorni fa benché si tratti di un classico: il titolo è “If I Could Only Remember My Name”. Accanto al debutto solista di Crosby si trova il vinile della colonna sonora di Milano Calibro 9, uno di quei film degli anni settanta che erano (e ancor oggi sono) definiti “poliziotteschi” per distinguerli da altri classici polizieschi; insomma, delle musiche si occuparono gli Osanna di Lino Vairetti, uno dei pilastri partenopei del prog italiano e ne uscì qualcosa di meraviglioso! Sotto “L’era Del Cinghiale Bianco” c’è un album di portata mostruosa, uno dei capitoli più belli dei Camel e per quanto mi riguarda dell’intero prog mondiale, ovvero “Moonmadness” di cui inserisco a piè di pagina il video di “Lunar Sea”, ultima traccia del platter. La fila in basso comincia a sinistra con i Fuzzy Duck e il loro album omonimo, ideale per tutti gli amanti del moog; è un lavoro che si situa a cavallo tra l’epoca psichedelica e quella progressiva. Sotto il vinile degli Osanna si trova una serie di CD: Gli Alluminogeni con “Scolopendra”, album di rock progressivo del settantadue che non è registrato nel migliore dei modi ma che a me offre lo stesso belle sensazioni; Brian Eno con “Apollo: Atmospheres and Soundtracks”, un lavoro che si ispira alla missione Apollo della Nasa con un ambient di ottima fattura; Sotto “Scolopendra” si trova “In Praise Of Dreams” di Jan Garbarek, in cui il sax di quest’ultimo esalta tutto il resto; poi v’è un disco di Keith Jarrett del settantasei, “El Juicio (The Judgement)” sul quale credo che sia inutile scrivere alcunché; infine vi sono due dischi di prog italiano che io reputo imprescindibili nel genere, ovvero Quella Vecchia Locanda con l’album omonimo e “Contaminazione” ad opera de Il Rovescio della Medaglia. Last but not least (cioè ultimo ma non meno importante) in fondo a destra c’è un disco straordinario di psichedelia, “Forever Changes” dei Love; quest’ultimo me lo sono fatto consigliare da chi me lo ha venduto, difatti non trovavo nulla che m’interessasse al suo banco ma volevo prendergli qualcosa e così gli ho dato carta bianca: diamine, per dargliene ancora sarei pronto a cancellare i papiri di Ossirinco!

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