15
Ott

Vomitory a Roma

Pubblicato domenica 15 Ottobre 2023 alle 21:23 da Francesco

Venerdì tredici ottobre mi sono recato in una squallida periferia capitolina per assistere a un concerto dei Vomitory, leggendaria band death metal: già dieci anni fa avevo avuto modo di apprezzare dal vivo questo gruppo svedese nel tour d’addio alle scene, proposito poi smentito con tanto di nuovo album. È stato un bel concerto sebbene i polacchi Vader fossero la band di punta: anch’essi hanno suonato egregiamente.
Nel corso della serata non sono stati uditi colpo di Kalashnikov né giubbetti esplosivi con biglie di ferro in comodato d’uso, ma ormai tutto mi fa pensare che nuovi attentati siano imminenti

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6
Dic

Entusiasmi da eutanasia

Pubblicato martedì 6 Dicembre 2022 alle 01:02 da Francesco

Circa un mese fa ho composto e registrato il terzo brano di un mio umile progettino musicale che risponde al nome de Il nipote di Franca e con somma euforia, senza celare l’ottimismo da cui sono pervaso, l’ho intitolato Entusiasmi da eutanasia.
Come al solito la mia parte preferita è l’assolo di chitarra benché io non abbia la tecnica di uno shredder. Il testo invece l’avevo scritto per un’altra cosa e ne ho adattato la metrica. Adoro le possibilità offerte dagli strumenti virtuali e i suoni che posso ricavarne, perciò mi dedico a queste cosette autoreferenziali che pubblico solo quando scatti in me lo spontaneo desiderio di riascoltarmele.

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6
Ott

Una vittoria inaspettata in quel di Pescara

Pubblicato giovedì 6 Ottobre 2022 alle 13:50 da Francesco

In questo brevissimo filmato riassumo quanto è accaduto alla Maratona di Pescara (la mia quarantesima gara sulla distanza regina) che ho corso e vinto il due ottobre.

È stata una bella esperienza e una grande soddisfazione, inoltre ho avuto modo di visitare una cittadina costiera nella quale non avevo mai messo piede e di cui ho raccolto piacevoli impressioni. Il sabato mi sono recato a nord della linea Gustav, appunto in quel di Pescara, laddove l’indomani ho preso parte alla ventiduesima edizione della cosiddetta D’Annunziana, ma durante il viaggio in auto non ho avvistato panzergrenadier.
L’intenzione precipua era quella di sfruttare l’evento per correre un allenamento lungo di qualità sotto le 2 ore e 50 minuti, poi per l’eterogenesi dei fini c’è scappata la vittoria in un modestissimo (in termini assoluti) ma per me soddisfacente 2 ore 45 minuti 39 secondi (3’56″/km), complice anche un errore di percorso toccato in sorte a chi è stato in testa fino al ventitreesimo chilometro. Conosco il feeling.
Ho cercato il cambio di passo dopo trentottomila metri e mi è andata bene. Giacché la gara è conosciuta come D’Annunziana, sul podio ho avuto la tentazione d’intonare un “eja eja alalà” che il vate riportò in auge dal mondo classico, ma per amor di patria ho lasciato perdere!
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19
Giu

Aborti e sorrisi

Pubblicato domenica 19 Giugno 2022 alle 03:22 da Francesco

Di recente ho registrato senza pretesa di sorta un nuovo pezzo de Il nipote di Franca che ho intitolato Aborti e sorrisi. Non ho velleità da musicista e mi limito a divertirmi con quello di cui dispongo. Amo i sintetizzatori digitali e mi piace creare muri di suoni, ma su questa traccia mi piace molto il breve assolo di chitarra che ho improvvisato dopo qualche take di prova. È come un gioco d’infanzia a mio uso e consumo, niente di più e forse molto di meno.

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21
Set

Maratona di Roma 2021

Pubblicato martedì 21 Settembre 2021 alle 07:25 da Francesco

Non amo molto le strade capitoline perché ivi respiro un senso d’imminente decadenza che stride con l’alone d’eterno splendore di cui l’Urbe si fregia e questo contrasto non manca mai di suscitare in me una sorta di repulsione. È una giungla metropolitana e a ogni angolo si possono avere problemi perché lo Stato è spettrale benché vi risiedano le sue più alte istituzioni, perciò quando ci metto piede mantengo sempre alta l’attenzione.
Insomma, l’altro ieri nella Mogadiscio d’Italia, ossia Roma, ho corso la mia trentaseiesima maratona, la ventiquattresima sotto le 2 ore e 50 minuti. Credo che l’orario anomalo, il periodo quasi equinoziale e la possibilità di un caldo settembrino abbiano scoraggiato le iscrizioni, perciò con il tempo finale di 2 ore, 49 minuti e 31 secondi sono riuscito a classificarmi ventiquattresimo assoluto, ottavo italiano e secondo di categoria: l’altro SM35 ha corso in… 2 ore e 8 minuti.
Puntavo a fare almeno 2 ore e 45 minuti, perciò sono transitato alla mezza in 1 ora e 23 minuti con l’idea di provare il negative split, ma al venticinquesimo chilometro ho capito che non era la giornata giusta e così l’ho portata in fondo senza distruggermi. Alla partenza ho confabulato un po’ con Re Giorgio che sette giorni prima aveva corso una cento chilometri in Olanda… Quando nella prima griglia sono entrati gli atleti africani ho avuto la decenza di mettermi dietro di loro invece di restare davanti.

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15
Ago

E Kabul cadde come corpo morto cade

Pubblicato domenica 15 Agosto 2021 alle 23:23 da Francesco

Seguo la nuova ascesa dei talebani in Afghanistan e per tenermi aggiornato sugli sviluppi raccolgo filmati amatoriali a cui aggiungo delle didascalie imparziali, infine carico i risultati sotto forma di collage riassuntivi sul mio canale YouTube, ordinati in una playlist di conflitti bellici.
In questo modo riesco a procurarmi una visione d’insieme e ad approfondire questioni che, fatta eccezione per certe agenzie di stampa estere tra cui Reuters e Associated Press, sono trattate quasi sempre con un certo ritardo e approssimazione rispetto ai tempi e ai modi di Internet.
Se fossero ancora vivi mi piacerebbe leggere i punti di vista di due miei corregionali, Tiziano Terzani e Oriana Fallaci, ma forse basta sfogliare le pagine di qualche loro vecchio articolo per capire come, in fondo, nulla sia cambiato da allora.
Da quanto ho visto e letto non mi sembra che in Afghanistan vi siano molti individui pronti a immolarsi per la democrazia, a riprova di come quest’ultima probabilmente è stata sostenuta perlopiù da chi l’ha usata come pretesto per ragioni egemoniche ed economiche.
Molteplici filmati in diverse città del paese ritraggono la popolazione autoctona che accoglie entusiasta l’arrivo dei talebani, perciò la rapida ascesa degli insorti implica anche un certo grado di concorso da una parte dei civili.
Le similitudini con la guerra in Vietnam si sprecano, però forse quella afghana ha come aggravante l’illustre precedente del sud est asiatico, il quale con il senno di poi non è servito da monito. Miliardi e miliardi di dollari, eccidi, distruzioni, sindromi da stress post-traumatico e altri cosiddetti “danni collaterali” per nulla. L’occupazione del paese è iniziata con dodici anni di operazione “Enduring Freedom” ed è finita con un talebano, probabilmente sotto l’effetto d’oppio, che danza allegramente in un palazzo governativo.
La democrazia non è un valore universale e pretendere che lo sia, almeno a questo stadio della storia umana, rasenta quello stesso fanatismo contro cui essa si leva, perciò la caduta di Kabul offre anche questa chiave di lettura e ricorda le tante sfaccettature della mia specie.
È difficile sconfiggere chiunque sia disposto a farsi martire per un’idea. Con estrema lucidità e obiettività va dato atto ai talebani di possedere un indomito spirito guerriero, il quale ha avuto la meglio su tutti i propositi più o meno buoni dell’Occidente; Occidente che, secondo me, deve considerare questa sconfitta come foriera di futuri attentati nei suoi confini sempre più aperti e instabili.

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27
Mag

Esilio elettromagnetico

Pubblicato giovedì 27 Maggio 2021 alle 21:32 da Francesco

Ho dato vita a un progetto musicale del quale sono finalmente convinto e l’ho battezzato sulla falsariga di un’espressione che mi veniva rivolta quand’ero bambinetto, difatti all’epoca taluni solevano riferirsi a me come al “nipote di Franca”. Il pieno controllo della musica e dei testi mi permette di rendere il tutto una forma d’introspezione espressiva, ancor più solipsistica e autoreferenziale del solito, perciò estranea a ogni possibilità di diffusione ed estraneo coinvolgimento. Mi auguro che la mia produzione futura possa godere di una certa costanza. Questo primo pezzo l’ho riversato su varie piattaforme, sebbene in ultima analisi non possa che essere fine a me stesso, e conto di fare altrettanto con le tracce future. Nelle mie composizioni ricerco sonorità new age e psichedeliche, o almeno queste sono le mie intenzioni, ai testi conferisco molta importanza e ne soppeso ogni sillaba. Di questo pezzo in particolare sono molto soddisfatto dei miei due assoli di chitarra elettrica.

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16
Dic

Dischi che gradisco

Pubblicato lunedì 16 Dicembre 2019 alle 19:35 da Francesco

In questo periodo non ho molto da mettere nero su bianco, non mi sento neanche particolarmente ispirato, ma avverto comunque il bisogno di comunicare con me stesso e sono certo che prima o poi tornerò con maggiore costanza alla scrittura: sono fasi.
Ho cominciato per diletto a registrare dei filmati in cui illustro brevemente i miei dischi preferiti e tra molti anni spero di rivedermene qualcuno senza l’ausilio della nostalgia. Mi piacciono i soliloqui perché sono scevri di qualsivoglia incombenza dialogica e questo è un bello sgravio.

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10
Ott

Il coraggio curdo

Pubblicato giovedì 10 Ottobre 2019 alle 15:50 da Francesco

C’è solo una minoranza al mondo per cui simpatizzo ed è quella curda. Si tratta di un popolo fiero, senza terra, che combatte da sempre contro tutti. Di tanto in tanto vado a riguardarmi il filmato in calce a queste righe nel quale una bella ragazza cerca obiettivi con il suo Dragunov e sorride alla pallottola che la manca di poco. I curdi hanno combattuto sul campo quelle merde di Daesh e anche le donne dell’YPJ hanno ucciso tanti sgherri di al-Baghdadi, perciò l’Occidente ha un grosso debito nei loro confronti. Trump non è un interventista, di conseguenza la sua decisione di ritirare le truppe dalla Siria è coerente con quanto ha sempre dichiarato prima e dopo la sua elezione, nondimeno a me dispiace che gli Stati Uniti abbiano tradito i curdi poiché così essi sono stati lasciati soli da tutti in una lotta ìmpari contro turchi e jihadisti, perciò spero che sia proprio una donna curda a ficcare un proiettile nel cranio di Erdogan.
Una parte dell’Occidente tende la mano a gente che vuole prendersi tutto il braccio, spesso ingrata e violenta, mentre limita a frasi di circostanze il suo aiuto verso chi ha contenuto l’avanzata degli estremisti islamici. Ci sono migliaia di individui che millantano di fuggire da presunti conflitti e sono accolti da perfetti imbecilli ai quali, per interesse economico o mera idiozia, non preme la verità, però non ravviso la medesima partecipazione verso chi una guerra la combatte davvero e in parte lo fa anche al posto di altri. Per me il popolo curdo è un esempio di coraggio e abnegazione.

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14
Set

Il Balletto Di Bronzo al Traffic Club di Roma

Pubblicato sabato 14 Settembre 2019 alle 23:21 da Francesco

Venerdì tredici, poco prima dell’imbrunire, ho guidato fino a una mesta periferia della capitale e là ho avuto il privilegio di vedere per la seconda volta un raro concerto de Il Balletto Di Bronzo, questa volta presentatosi con quella che lo stesso Gianni Leone ha definito la migliore formazione di sempre, sua conditio sine qua non per la registrazione di nuovo materiale di cui a tal guisa ho dedotto l’annuncio.

È difficile spiegare la portata di questo gruppo a chi non lo conosca, ma per me è nell’olimpo dei grandi anche se per merito di un solo disco, ormai uscito quasi cinque decadi fa e ancor oggi oggetto di culto tra gli appassionati di tutto il pianeta. Gianni Leone è uno dei miei tastieristi preferiti insieme a Wakeman ed Emerson (anche se per ovvi motivi ricorda più il secondo del primo). Con dieci euro d’ingresso ho potuto assistere a ciò per cui altri, a diverse latitudini, farebbero i salti mortali se venisse loro presentata la possibilità: nemo propheta in patria. 
”Ys” è un album imprescindibile per il progressive mondiale ed è incredibile come a quarantasette anni di distanza risulti ancora un’opera d’avanguardia; la mia copia in vinile adesso contiene anche una “leonina”, ossia una di quelle lettere (nel mio caso un’invettiva contro Chiesa e Stato) che Gianni Leone scrive in privato e poi lancia al pubblico: questa volta sono riuscito a prenderne una perché mi sono messo in prima fila con largo anticipo.
Era molto tempo che non mettevo piede al Traffic Club di Roma e l’ho trovato migliorato, perciò conto di vederci qualche altra band. Affievolitasi la passione per le gare, e non per mio dolo, riprendo la militanza sotto i palchi di mezza Italia, almeno laddove ritenga che valga la pena di avventurarmi. Ogni tanto condivido qualche trasferta, ma se dovessi sempre aspettare qualcun altro non farei mai una sega.

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