16
Ott

Seoul: Agosto e Settembre 2007 – Seconda Parte

Pubblicato martedì 16 Ottobre 2007 alle 00:07 da Francesco

Qualche giorno fa ho terminato il montaggio della seconda parte del mio video coreano e mi sono adoperato per annotarlo sopra queste pagine come mi ero ripromesso qualche settima addietro. In questa seconda e ultima parte del mio reportage ho inserito le sequenze che ho catturato al Korean War Memorial, alla Seoul Tower, al World Cup Stadium durante una partita del campionato di calcio coreano tra Seoul F.C. e Pohang, all’esterno di una pizzeria dove ho pranzato con il proprietario di quest’ultima e sull’aereo che mi ha riportato a casa, ma uno dei momenti più belli è stato il concerto di una band emergente in cui mi sono imbattuto per caso nel centro della capitale coreana. Sono stati momenti piacevoli che, ovviamente, mi seguiranno vita natural durante.

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30
Set

Fotografie, ricordi e contenuti reali

Pubblicato domenica 30 Settembre 2007 alle 00:39 da Francesco

Ho selezionato alcune foto che ho scattato in Corea del Sud e le ho messe online per appuntarle sopra queste pagine virtuali. Nei miei scatti ho rivisto alcuni dei momenti quotidiani della mia permanenza nel paese del calmo mattino e sono stato colto da un po’ di allegria dato che sono immune alla nostalgia. Sono in grado di evocare con più precisione certe immagini del mio viaggio grazie ai frammenti di tempo che ho immortalato mentre interpretavo il ruolo del viandante solitario. Solitamente sono piuttosto restio nel concedere spazio al passato e ritengo che alcuni momenti non possano essere inclusi nella divisione trina del tempo. Penso che i ricordi modifichino la realtà dei fatti attraverso i filtri della riflessione. Non credo che il passato possa essere traslato nel presente senza subire alterazioni e per questo motivo non credo a quanto riaffiora nella mia mente, ma cerco di assecondare il meccanismo del ricordo in modo tale che il livello di corruzione del contenuto di una memoria possa essere limitato. Il romanticismo con cui evoco i miei trascorsi coreani forse ha tonalità più grige di quelle che uso per dipingerlo a parole, ma è possibile che i suoi colori siano più accessi dei pastelli memoriali di cui dispongo. La mente è un’ingannatrice ed è paradossale che io me ne renda conto tramite lei. Forse anche le parole di questo excursus sono il risultato di un tranello delle mie facoltà, ma per adesso smetto di curarmene e pongo mente alle foto che ho pubblicato.

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27
Set

Seoul: Agosto e Settembre 2007 – Prima Parte

Pubblicato giovedì 27 Settembre 2007 alle 01:21 da Francesco

Questa è la prima parte del video che ho girato in Corea del Sud: dura ventisette minuti. Sono soddisfatto del risultato anche se non è professionale. Mi sono divertito a scegliere le sequenze da montare per creare questo compendio filmato e ho riguardato con piacere i luoghi in cui sono stato. Devo ancora iniziare a lavorare sulla seconda parte, ma spero che compaia presto su queste pagine virtuali.

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5
Set

Un incontro eccezionale

Pubblicato mercoledì 5 Settembre 2007 alle 03:15 da Francesco

Sono tornato a casa da alcune ore, ma non sono ancora riuscito ad addormentarmi. Il viaggio è andato bene e prima di terminare mi ha omaggiato con un incontro eccezionale. All’aeroporto di Incheon ho conosciuto un insegnante yankee con cui ho pranzato e discusso. Abbiamo parlato delle nostre letture e mi ha elencato alcuni libri sopra uno scontrino abbandonato che per me è diventato una reliquia. A un certo punto gli ho chiesto come mai negli Stati Uniti sia così facile comprare un’arma e lui mi ha risposto con una poesia ironica che ha improvvisato sopra un tovagliolo. Per annotarla ho estratto “L’evoluzione Creatrice” di Bergson e lui l’ha riscritta sulla prima pagina del mio libro, ma prima di farlo mi ha mostrato il tovagliolo sporco e mi ha detto: “Do you want the first editon?”. Ho riso e ho risposto: “It has a good taste”. Questo signore di una certa età mi ha strabiliato per la sua acutezza e la sua ironia: non avevo mai incontrato una persona del genere in tutta la mia vita. Prima di salutarmi mi ha detto: “It’s been my pleasure”. Invece di darci la mano abbiamo battuto un pugno contro l’altro, poi lui ha preso delle caramelle in omaggio e si è diretto ad aspettare il suo volo per la Mongolia. Appena finirò di leggere “L’evoluzione Creatrice” mi procurerò uno dei libri che mi ha consigliato nonostante sia la prima volta che accetto questo tipo di suggerimenti. Per qualche istante ho pensato che fossi caduto nella trappola dell’idealizzazione, ma poi ho compreso che a questo mondo esistono veramente degli individui che in un arco di tempo estremamente breve riescono a lasciare impressioni profonde senza fare sforzi. Credo che un incontro di questa portata giustifichi qualsiasi viaggio.

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3
Set

Goodbye South Korea

Pubblicato lunedì 3 Settembre 2007 alle 10:56 da Francesco

Oggi sono andato a piedi fino alla Seoul Tower per dare l’ultimo saluto alla capitale sudcoreana. Ho passato un periodo piacevole in questa città disordinata dove la viabilità ha lo stesso principio della roulette russa. Ho apprezzato tanto i vicoli vaporosi e pieni di luci intermittenti quanto le zone più patinate. Ho dispensato saluti e talvolta mi sono sentito come Ronald Reagan in visita ufficiale. Ci sono degli eventi che non ho annotato su queste pagine: Ho ho giocato a calcio con dei ragazzini coreani davanti al World Cup Stadium e ho assistito a una partita della K-League. Mi sono avventurato nelle campagne che cingono la città e ne ho apprezzato la quiete soleggiata. Le mie gambe mi hanno trasportato in lungo e in largo. Ho parlato e ho taciuto. Ho camminato piacevolmente per le strade rumorose di Seoul senza ambire a una destinazone per sentirmi perennemente in viaggio. I miei passi hanno lasciato impronte d’estasi. In queste settimane la tristezza e la sua antitesi sono scomparse per lasciare il posto a qualcosa di diverso a cui non sono in grado di dare un nome. Ho assimilato tutto questo e molto di più. Per me il ritorno ha la stesso fascino della partenza e per questo motivo sono entusiasta per il mio rimpatrio.

Goodbye Seoul

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1
Set

La pioggia di Seoul

Pubblicato sabato 1 Settembre 2007 alle 11:39 da Francesco

Il giorno del mio ritorno è vicino. Mi sembra che siano passati alcuni anni da quando sono atterrato all’aeroporto internazionale di Incheon. In Italia, tranne mia madre, non c’è nessuno che mi aspetti e in parte ne sono contento dato che non amo molto i convenevoli. Questo viaggio mi ha dato qualcosa di impagabile e mi ha ricordato concretamente quanto possa essere piacevole il genere umano. Ho parlato con molte persone e ho camminato da solo lungo strade interminabili. Ho scambiato sorrisi caduchi e sinceri che hanno aggirato qualsiasi incomprensione linguistica prima di cristallizzarsi nel fermo immagine di un istante passato. I miei pensieri hanno cavalcato attraverso mattini assolati per portarmi sul crinale della mia esistenza e poi hanno puntato i loro indici verso l’orizzonte per mostrarmi la bellezza del vuoto da una prospettiva asiatica. Ho abbracciato me stesso di fronte alla forma commovente del tempo che ho lasciato a ovest. La vita non mi aveva mai parlato così chiaramente e sono rimasto incantato dalle descrizioni silenziose che mi ha donato in queste settimane. Oggi a Seoul ha piovuto tutto il giorno, perciò ho comprato un ombrello e ho iniziato a camminare per ricevere dai miei pensieri un’anteprima dei prossimi mesi. Ho scorto un autunno triste durante il quale cadranno foglie e speranze incompiute, poi ho notato un inverno rigido che abbasserà la temperatura del mio umore e mi provocherà brividi ossei durante le mie escursioni solitarie, ma la mia inclinazione a resistere tanto alle intemperie interiori quanto a quelle atmosferiche mi consentirà di fronteggiare l’ennesima perturbazione che si appresta a investire la mia vita.

Pioggia di Seoul

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31
Ago

Conversazioni anglofone e compere musicali

Pubblicato venerdì 31 Agosto 2007 alle 16:15 da Francesco

Oggi ho mangiato in una pizzeria coreana che non appartiene a nessuna catena statunitense e ho pranzato con il proprietario. Abbiamo parlato della sua nazione, della mia vita e dei miei viaggi. Costui vende pizza da dieci anni, ma ultimamente il volume dei suoi affari si è ridotto a causa dei molti concorrenti. Quando gli ho rivelato la mia età sono stato felice del suo commento: “You’re very young”. Dopo alcune chiacchiere calcistiche e gastronomiche mi ha detto qualcosa che ho deciso di assumere poeticamente come la profezia di uomo saggio dell’Estremo Oriente: “You’re a kind man and you’ll succeed in your life”. Non importa che queste parole trovino conferma nel futuro perché in ogni caso ne conserverò il suono. Prima di andarmene ho scattato una foto al mio interlocutore e poi l’ho salutato con una stretta di mano.

Ho passato il pomeriggio in un negozio di musica e per un prezzo abbastanza buono mi sono portato via sette album di vario genere: Kiko Loureiro, Weather Report, Marcus Miller, Marduk, Arch Enemy e Marty Friedman. Mi sono sentito come un bambino nel paese dei balocchi mentre sceglievo con attenzione cosa aggiungere alla mia collezione di dischi.

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29
Ago

Korean War Memorial

Pubblicato mercoledì 29 Agosto 2007 alle 10:38 da Francesco

Da piccolo giocavo con i soldatini e veneravo la Wehrmacht. In seguito ho passato molti pomeriggi davanti ai videogiochi per simulare conflitti bellici di ogni tipo. Forse non ho mai fatto l’amore perché ho sempre tentato di fare la guerra, ma solo un hippie di vecchia data può confermarmelo.

Chissà se l’esercito sudcoreano ha un posto per me.

Sono pronto per entrare a Pyongyang: let’s go.

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28
Ago

Un’avventura bizzarra e un battesimo scampato

Pubblicato martedì 28 Agosto 2007 alle 14:52 da Francesco

Oggi ho vissuto una giornata piuttosto insolita. Stamane ho lasciato il mio hotel verso le dieci e mi sono recato a Jamsil per visitare le attrazioni del Lotte World. Ho mangiato un hamburger di fronte a una pista di pattinaggio su ghiaccio e poi ho osservato le vetrine dei negozi. Quando ero sul punto di uscire dal Lotte World per seguire il mio istinto urbano un ragazzo mi ha fermato e mi ha mostrato un questionario sulla religione. Ho incominciato a parlare con questo tizio e appena gli ho detto la mia nazionalità mi ha guardato con stupore dato che lui studia l’italiano e qualche mese fa ha visitato Roma. La nostra chiacchierata si è protratta per un po’ e alla fine mi ha proposto di seguirlo per farmi visitare la sua chiesa: ho accettato, ma prima di farlo ho chiarito subito la mia indole atea e iconoclasta. Siamo usciti da Jamsil e siamo saliti sul suo scooter. Appena siamo partiti ho tirato fuori la mia videocamera e ho filmato buona parte del nostro percorso. Mi sono sentito un reporter d’assalto mentre riprendevo le vie di Seoul a bordo di uno scooter che passava continuamente dalla strada al marciapiede. Abbiamo impiegato un po’ per arrivare a destinazione e prima di entrare nella chiesa ci siamo levati le scarpe. Issac, il ragazzo che ho incontratto al Lotte World, mi ha presentato ai suoi amici e a suo fratello. Abbiamo parlato per mezz’ora e poi siamo andati a pranzo. Ho mangiato seduto per terra e non ho avuto problemi con il cibo coreano dato che il mio palato si è abituato al suo gusto. Tra una portata e l’altra ho parlato in inglese con Issac e con un suo amico. Dopo pranzo è arrivata una sudcoreana che studia in Italia e abbiamo iniziato a discorrere di religione. Ho contestato educatamente ogni loro asserzione e ho riportato alcuni fatti di storia del novecento che avevano tralasciato mentre mi presentavano il loro culto. La loro religione si chiama “Chiesa di Dio” ed è basata su una figura materna che emerge da una lettura della Bibba e che non corrisponde alla figura di Maria che compare sovente nel cattolicesimo. Il loro credo è piuttosto famoso in Corea del Sud, ma si trova anche in altre zone del mondo. Non è stato facile dissertare di teologia in inglese, anche se ho scambiato qualche parola nella mia lingua madre con la studentessa d’italiano. La nostra conversazione è durata circa tre ore e alla fine i miei interlocutori mi hanno chiesto di battezzarmi secondo il loro rito che a quanto dicono differisce da quello cattolico. Ovviamente ho evitato di farmi bagnare il capo e ho declinato la loro offerta nonostante gli astanti abbiano insisto più volte per salvare la mia anima. Quando si sono arresi mi hanno sorriso e mi hanno chiesto un appuntamento per parlare di nuovo. Prima di andare via ho salutato i presenti e poi Issac mi ha accompagnato con il suo scooter fino alla stazione della metropolitana che si trova vicino alla sua abitazione: anche durante questo secondo tragitto ho fatto qualche ripresa serale. È stata una giornata intensa e bizzarra in cui ho messo alla prova per l’ennesima volta il mio amore per l’estemporaneità e ho salvaguardato il mio atesimo. Ho raccolto molto materiale per il mio video e non vedo l’ora di montarlo.

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25
Ago

Arresti e concerti

Pubblicato sabato 25 Agosto 2007 alle 11:44 da Francesco

Oggi non mi sono allontanato molto dal centro e nei presi di Dongdaemun ho avuto modo di assistere a un concerto di una band locale. Ho filmato la loro performance e sono andato sotto il palco per ottenere delle inquadrature migliori. La gente non prestava molta attenzione alla loro musica e forse per questo motivo il chitarrista mi ha sorriso timidamente quando ho alzato il pollice e ho pronunciato “great” da vero yankee. Non so quale sia il nome di questo gruppo dato che era scritto in Hangul, ma devo ammettere che i loro brani melodici in coreano, farciti con assoli scontati, mi sono piaciuti. Ieri sono andato al COEX, uno dei più grandi centri commerciali dell’Asia, e per solo quindicimila won ho visitato l’acquario che si trova al suo interno. Mi hanno stupito i giochi di luce di questo agglomerato di marche prestigiose e sono rimasto piacevolmente impressionato dalla sua eleganza tecnologica. Prima di raggiungere il COEX ho assistito a un arresto. Mi trovavo di fronte a un attraversamento pedonale e aspettavo che il semaforo diventasse verde quando d’un tratto ho scorto tre uomini in divisa che si adoperavano per smembrare una bancarella: il proprietario era disperato e cercava di riprendersi la merce, ma un quarto uomo, anch’egli in divisa e piuttosto robusto, lo teneva fermo con facilità. Quando ho raggiunto l’altro lato della strada ho tirato fuori la videocamera e ho ripreso i protagonisti di questa vicenda, ma gli attimi concitati erano già entrati nel passato e così ho perso un piccolo scoop per il mio documentario.

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