28
Lug

A ripensarci…

Pubblicato mercoledì 28 Luglio 2021 alle 02:02 da Francesco

Ho la sensazione che negli ultimi giorni qualcuno mi stia pensando con particolare frequenza o intensità, ma non ho tabulati telepatici da richiedere per verificare questa mia impressione. Talvolta ho la tentazione di rispondere a queste chiamate perse che vedo nel registro della mente, ma non lo faccio mai perché non sono in grado di capire se siano davvero tali o se si tratti di un mio desiderio sul quale io ricamo storielle di fantasia. Chissà. Forse (non) agisco in virtù di una paura, una qualunque, o può darsi che oltre a rifiutare caramelle dagli estranei io non accetti neanche illusioni dalle sconosciute. Pare che la prudenza non risulti mai in esubero.
Mi atterrisce l’idea di ritrovarmi in tante e inutili complicazioni, inoltre il corso degli eventi non mi ha mai messo di fronte a ragioni valide affinché io me ne facessi carico.
Sono munito di una buona autostima, però non mi riconosco doti attrattive sotto il profilo caratteriale e tutt’al più posso suscitare un po’ d’evanescente interesse. Nel mio intimo sto troppo bene da solo e non compio sforzi per predispormi a qualcosa di diverso, tuttavia sarei un coglione se guastassi il rapporto con me stesso per favorire l’insorgenza di relazioni aliene. Talora mi balena in mente la curiosità di un affetto sincero e reciproco, ma poi benedico la possibilità di distendere tutta la mia apertura alare su un letto a due piazze.
Ciò che saltuariamente trabocca dall’inconscio, non ha la forza né l’urgenza necessarie per trasformarsi in volizione. Ogni tanto me ne dimentico ma ho trentasette anni e secondo me alcuni aspetti del mio modus vivendi si sono ormai radicati in profondità. Non so come sarebbe stata la mia esistenza se avesse seguito un altro sentiero, però non mi dispiace quello che sto continuando a battere e quindi non posso dare asilo a pentimento alcuno. Qualche volta ripenso a un nome, a una circostanza, a quanto fu una consuetudine di parole scambiate, ma sono tutte cose che vanno e vengono, nomadi, epifenomeni di epifenomeni.


Categorie: Parole |

23
Lug

E altro non mi sovviene

Pubblicato venerdì 23 Luglio 2021 alle 00:42 da Francesco

Quali impressioni ricavo da questa estate che consta di allarmismi, tensioni vaccinali e fulgidi esempi di giustizia privata? Invero nulla d’inedito affiora alla mia mente e ogni evento infausto presenta il retrogusto vintage del paleolitico. Mi creo opinioni per diletto e, occasionalmente, per fini pragmatici, ma non sono un appassionato della ragione a tutti i costi (eccetto di quella che induce a… ragionare) e quindi mi arrogo il diritto di cambiare opinione quando ciò si profili come un dovere verso qualcosa di oggettivo o in ossequio alle mie intuizioni.
La profonda fiducia che nutro nella scienza non travalica i confini del fanatismo e io non mi considero un positivista tout court, perciò sono passato dall’idea iniziale di vaccinarmi alla ferma convinzione di non farlo. Ricorrerò a un oneroso tampone quando mi si presenterà l’esigenza di ottenere il salvacondotto verde. Ho maturato questa decisione sulla scorta di ragioni che non hanno (né possono avere) alcuna pretesa d’oggettività, difatti non ho titoli né competenze per esprimermi in materia, tuttavia mi è ancora data la facoltà di autodeterminarmi in base alle informazioni da me raccolte tramite soggetti che già si sono sottoposti alla vaccinazione con reazioni piuttosto diverse, nonché sulla base di un mio crescente pregiudizio dovuto a casi di morte la cui correlazione con l’inoculazione non è comunque provata.
Qualche anno fa non mi feci problema alcuno a firmare un consenso informato per il richiamo dell’antitetanica, ma oggi non mi sento di fare altrettanto per questa iniezione “salvifica”. È una lotteria a cui non voglio partecipare, tuttavia se a causa di questa mia scelta dovessi poi perire allora mi meriterei il seguente epitaffio: “Egli fu un coglione”. Così passa la gloria del mondo, com’ebbe a dire Berlusconi con una locuzione latina quando Gheddafi fu scannato dai ribelli libici dieci anni or sono.

Categorie: Parole |

14
Lug

A ragion di nulla

Pubblicato mercoledì 14 Luglio 2021 alle 21:40 da Francesco

Non sono stato contagiato dal virus pandemico e quindi non sono stato nemmeno conteggiato nel novero dei positivi, però non ho contratto neppure l’isterico entusiasmo dovuto alla vittoria calcistica dell’Italia. Non m’interessa il disinteresse né la sua ostentazione benché in modo del tutto incidentale traspaia da queste stesse parole. Ancora mi sfugge la ragione per la quale un’intera specie si affaccendi tra le proprie ingiustizie e le sempiterne esigenze delle rispettive omeostasi, ma capisco come una volta nati sia difficile togliersi il vizio d’invecchiare.
Non so se debba sorprendermi per qualcosa, ma all’uopo posso fingere meraviglia e concitata partecipazione per ossequiare i formalismi della prevedibilità. Non incorro né ricerco spiegazioni ultime per la pertinace espansione della vita, ma esprimo trascurabili e silenti perplessità al cospetto della sua ostinazione imperativa. A trentasette anni non mi metto a disegnare nuovi orizzonti né coloro le figure, bensì mi limito a ricalcare le didascalie che descrivono lo stato dell’arte, o meglio, l’incessante decomposizione a cui è sottoposta ogni cosa nella sua intrinseca deperibilità.
Per mezzo di deliberati errori matematici, il vittimismo eleva a potenza le miserie umane e così ne snatura la portata affinché la loro percezione cambi in ragione delle esigenze personali. Non mi sembra che l’oggettività sia oggetto di desiderio, ma se anche lo diventasse, allora il suo eventuale possesso sarebbe sempre parziale, come quando un’opera d’ingegno finisce dalle mani dell’autore in quelle di un acquirente. Le idee sono ingombranti e aumentano di volume con la polvere che raccolgono quando indugiano nella stasi astrattiva che è loro propria.
Quindi, in ultima analisi, cosa bisogna fare? In generale nulla, ma credo che sia una buona abitudine quella di usare il plurale maiestatis il meno possibile. Oscillo tra il fatalismo e la sua trascurabile negazione perché di fatto frequento quasi sempre una noncuranza di fondo e tanto mi basta anche quand’essa non paia affatto abbastanza.

Categorie: Parole |

5
Lug

Tra i due litiganti il terzo… ode

Pubblicato lunedì 5 Luglio 2021 alle 23:36 da Francesco

Ieri notte, all’improvviso, la mia attenzione è stata richiamata dal vibrante litigio di una giovane coppia. Lui voleva lasciarla perché a suo parere erano incompatibili, inoltre non sopportava gli amici di lei. Secondo la giovane invece loro due si completavano a vicenda, ma ogni volta che lo ripeteva il ragazzo dissentiva con crescente fermezza. A un certo punto lei ha detto: “Abbiamo atteso nove mesi questo momento!”. Praticamente un parto. Ho immaginato che la loro fosse stata per un po’ di tempo una relazione a distanza nella quale, a un certo punto, la distanza era venuta meno e aveva finito per svelare certe incongruenze.
Mi pisciavo addosso dalle risate mentre ascoltavo le argomentazioni della coppia, ma d’altro canto io non stavo origliando né spiando nessuno giacché la loro conversazione mi giungeva nella stanza come se l’avessi richiesta tramite un servizio on demand.
Non conosco bene questo tipo di tensioni perché non ho mai avuto legami sentimentali, tuttavia, in un passato ormai remoto, mi sono ritrovato a interloquire con alcune ragazze e ho puntualmente esperito un disincanto analogo a quello che lamentava il tizio succitato: quante inutili discussioni, fini a loro stesse e scevre d’ogni senso. In tutta onestà talora mi chiedo cosa proverei se condividessi certe cose con un’improbabile compagna, ma poi finisco sempre per pensare a tutte le implicazioni e quindi corro tra le braccia dell’avvenente solitudine a cui devo più di quanto io dia. Comprendo il bisogno di reciproca risonanza, difatti in grado minore esso alberga anche in me per via della mia natura umana, ma io trovo che sia più facile e proficuo sublimarlo che assecondarlo.
Non so poi come sia andata a finire tra quei due, però auguro buona fortuna a quel ragazzo poiché mi è sembrato piuttosto lucido nella sua analisi e spero che egli riesca a fare sue tutte quelle energie sopite di cui è l’ignaro custode, come chiunque altro.

Categorie: Parole |

4
Lug

Appuntato il quattro luglio

Pubblicato domenica 4 Luglio 2021 alle 01:15 da Francesco

Non cerco lo scontro né l’incontro e cedo il passo agli eventi perché nei loro riguardi non ho quell’atteggiamento infantile che talora un genitore possessivo riserva alla propria prole. Vivo a latere persino di queste stesse lettere e non so se esista una condizione migliore sul piano della deperibilità organica. Non ho entusiasmi che si accendano a comando, però non so se in una parte di me debba inserire le pile o se invece la batteria sia già presente e scarica. Per fortuna l’universo non ruota attorno al sottoscritto, giacché se così fosse io proverei un certo imbarazzo per cotante e immeritate attenzioni.
Non so neanche se mi manchi qualcuno, ma di sicuro ci sono tanti vuoti incolmabili in qualche mio vecchio album di figurine. Il tempo opera senza destare sospetti, ma l’invecchiamento di tutto e tutti è un fenomeno curioso al quale assistere. Insomma, mi sono costruito un balcone sul quale tendere i sudari e da cui guardare istanze che un tempo mi sembravano soverchianti. Quasi ogni problema è un falso problema, tutto è transitorio e, in ultima analisi, non scorgo altra priorità oltre a quella di grattarmi le palle quando mi senta in dovere di prevenire un prurito infondato. Certe volte mi sembra di assistere a una rievocazione storica del presente, ma inscenata con intenti parodistici e senza troppe pretese di esistere davvero. Tra le particelle elementari credo che possano trovare posto anche le banalità, difatti esse compongono affermazioni apodittiche e ovvie a mo’ de “la giustizia non esiste”.
Secondo me la realtà si regola da sé, senza l’attivo concorso dei singoli né delle masse che comunque traggono significati e stimoli da quest’illusoria partecipazione, tuttavia la mia visione non è fatalistica e se volessi delinearla meglio dovrei spendere un po’ di parole a cui, invece, non intendo attingere giacché preferisco accingermi alla visione di un episodio di Star Trek Voyager. Lunga vita e prosperità.

Categorie: Parole |