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Archivio onirico: sogno n. 10

Pubblicato mercoledì 8 Agosto 2012 alle 23:57 da Francesco

In questo sogno mi ritrovai a girovagare in un un palazzo rinascimentale ai cui piani alti era in corso una festa. Il vertice della struttura ospitava una stanza enorme dai vetri scuri che davano su una terrazza in cui si trovava una piscina. Mi allontanai quasi subito dal party e scesi lungo le scale, attraverso stanze gigantesche e pianerottoli interminabili. Quando raggiunsi l’ingresso mi ritrovai in un’atmosfera lugubre e plumbea che strideva fortemente con i fasti che m’ero appena lasciato alle spalle. Uomini e donne portavano maschere tribali, battevano continuamente i loro martelli per lavorare oggetti da vendere e ogni tanto scuotevano la testa con vigore. Là ebbi la sensazione che presto sarebbe venuto qualcuno ad uccidermi con un fendente alla schiena.
La luce non penetrava quell’ambiente che sembrava la banchina di un porto. Fuliggine, nebbia o non so cos’altro dominavano l’atmosfera tetra che io avevo varcato senza una valida ragione. Risalii le scale, però non tornai in cima al palazzo e mi fermai in un piano che dava su una specie di portico nel quale m’addentrai. LĂ  una signora assisa mi fece cenno di avvicinarmi al tavolino piccolo, bianco e circolare che le era riservato. Una volta raggiunta, la donna prese a parlarmi di fede. Io non mi scomposi e le dissi piĂą volte qualcosa del genere: “Non ti credo, neanche tu ci credi. Ti racconti storie per stare meglio, mi dispiace”. All’improvviso mi parve che dai suoi occhi azzurri le lacrime si pugnalassero a vicenda prima di gettarsi nel vuoto. Lei chinò lo sguardo e mise una mano sopra l’altra: non dissi altro e me ne andai come se non fosse successo nulla. 

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