30
Ago

Equilibrio narcisistico

Pubblicato martedì 30 Agosto 2011 alle 15:05 da Francesco

Ho letto che il bambino ritira progressivamente la libido narcisistica dall’imago arcaica che in un primo momento è oggetto della sua idealizzazione e così edifica le proprie strutture psicologiche per supplire al ridimensionamento delle risposte materne. La cosiddetta “frustrazione ottimale” è il perno di questo processo e trovo meravigliosa l’espressione a cui Heinz Kohut ricorre per descriverlo. Le strutture che vengono costruite attraverso l’iter summenzionato oltre a svolgere un ruolo di sostegno emotivo ne ricoprono anche uno fisico, difatti incidono parzialmente sulla regolazione e sulla conservazione della temperatura cutanea. Pare che gli individui con disturbi narcisistici reagiscano anche con vasocostrizioni della pelle e delle membrane mucose (e qui cito direttamente una nota del libro che sto leggendo), perciò finiscono per esporsi maggiormente a infezioni di vario genere. Questo particolare mi permette di sottolineare un tratto caratteristico della mia persona, difatti io indosso t-shirt per tutto l’anno e di conseguenza tollero il freddo più di altri (che si coprono vistosamente) nonostante sia piuttosto raro che l’inverno nella mia zona risulti impietosamente rigido.
Riconosco in me una certa autarchia emotiva che in parte mi sento di sovrapporre al concetto di equilibrio narcisistico, ma non la lascio prevalere altrimenti mi precluderei delle realtà che mi sono ancora ignote e di cui non temo affatto la natura perché è una parte preminente di quella che scriverei con la enne maiuscola se mi ritrovassi a doverla ripetere prima del prossimo punto.

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28
Ago

Accertamenti di vario genere

Pubblicato domenica 28 Agosto 2011 alle 01:48 da Francesco

Ho anticipato il mio ritorno alla corsa e ieri mi sono fatto diciotto chilometri con le nuove Mizuno. Il fisico ha retto molto bene e soltanto la milza mi ha procurato qualche fastidio. Sulla faccia di mia proprietà sono tornate a dipingersi alcune smorfie arroganti, nel mio cuore invece ho notato che l’altoforno è rientrato in funzione e mi sento nel pieno delle forze. Se io fossi più avventato del necessario forse spaccherei qualcosa a testate per festeggiare la ripresa di me stesso, ma per fortuna ho abbastanza autocontrollo da non mettere a repentaglio i miei lobi frontali.
Due sere fa ho rivisto un tizio che conosco da oltre vent’anni: siamo cresciuti insieme e poi le nostre strade si sono separate. Ho rievocato con piacere il passato tra una granita alla menta e dei discorsi guarniti di bestemmie, tuttavia io appartengo al presente e non soffro di nostalgia. L’estate volge al termine sebbene il calendario non avalli quest’affermazione, però la durata di qualcosa forse dipende più dal modo nel quale viene interpretata e percepita rispetto alla sua effettività. L’autunno non m’intristisce: s’insedi pure e svolga il proprio mandato. Io sono qua.

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24
Ago

Bene

Pubblicato mercoledì 24 Agosto 2011 alle 13:51 da Francesco

Come primo atto a seguito della mia modesta vincita ho ordinato tre libri, di cui due portano la firma di Heinz Kohut: “Narcisismo e analisi del Sé” e “Introspezione ed empatia”. Il terzo testo invece è di Hans W. Loewald e s’intitola “La sublimazione”. Sono particolarmente interessato a quest’ultimo in quanto non ho mai approfondito il tema benché ritenga d’esserne un esempio. Oltre agli acquisti letterari ne ho compiuto uno di tutt’altro genere. Un paio di scarpe: ovvero il sogno di ogni scolaro scalzo! In realtà si tratta delle Mizuno Wave Ronin 3, calzature da running piuttosto leggere che sono classificate come A2. A settembre ho intenzione di riprendere a correre poiché il ginocchio destro mi duole di meno e per questa ragione mi sono procurato le scarpe summenzionate: le altre ormai sono tutte consumate.
Gongolo per la quantità di eventi positivi che si sono concentrati in quest’ultimo periodo nel mio microcosmo. Mi sento bene, ho la mente sgombra e questa volta credo davvero di essere sulla buona strada per raggiungere e superare il livello di serenità che m’è stato proprio nel passato recente. Non ho nessuno accanto né tanto meno v’è qualcheduno alle mie spalle che possa colpirmi da tergo, perciò in cuor mio non custodisco nulla di benevolo né di maligno che abbia la facoltà di distrarmi dalle mie distrazioni.

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20
Ago

Capolavoro introspettivo

Pubblicato sabato 20 Agosto 2011 alle 14:47 da Francesco

A maggio avevo presentato una domanda di assunzione presso un’azienda locale che produce pomodori e se fossi stato scelto avrei lavorato durante il torrido mese d’agosto. Evidentemente non sono stato ritenuto all’altezza di questa mansione, difatti non ho ricevuto alcuna chiamata. Quando ho capito che non mi sarei macchiato le mani di rosso mi sono risolto a convocare una riunione straordinaria con i miei gatti. Nel corso di questo sinodo felino è emersa la necessità di ricavare almeno mille euro per potermi permettere alcune cose, tra cui la possibilità di viaggiare anche l’inverno venturo, senza però aumentare la quota di denaro che io riservo annualmente  per siffatte spese. Una trentina di giorni di lavoro mi sarebbero bastati, ma la strada della fatica ormai era preclusa: purtroppo io non dispongo di una laurea in scienze agrarie che mi consenta di ficcare pomodori nei barattoli di latta. Or dunque, dopo un attento esame delle forme di Anita Blond ho provveduto a stendere un piano d’azione che però è stato anticipato dalla stesura di un fazzoletto di carta sulla mia cappella: tra l’altro per l’occasione ho immaginato come sarebbe bello potersi asciugare il cazzo con la Sacra Sindone, ma non voglio divagare.
Qualche giorno prima avevo letto un articolo di psicoanalisi relativo alla ridondanza dei gesti e mi è tornato in mente proprio quando sulla stessa traiettoria transitava il ricordo della recente esperienza alla roulette: i due si sono scontrati! La collisione ha provveduto ad accendermi una lampadina, però invece di “eureka” ho gridato “porco dio!” e mi sono dato una manata sulla mia ampia fronte. Durante le piccole e innocenti giocate alla roulette avevo capito (come ho scritto meno d’un mese fa) che io potevo al massimo compiere vincite a breve termine, ma non sarei mai stato in grado di protrarle. In più mi sono ricordato che nel casinò online c’era un croupier che tendeva a far uscire i numeri principalmente sulla prima e sulla terza dozzina, con rarissime uscite sulla seconda: questo fatto l’ho collegato all’articolo di psicoanalisi su cui fortunatamente i miei occhi s’erano persi. Alla fine sono giunto ad una conclusione eccezionale ancorché sembri scontata, ovvero che partendo da piccole cifre non avrei mai potuto farne di grandi e soltanto movimentando un capitale grande avrei potuto fare piccole vincite: i fatti m’hanno dato ragione. Ho versato 2600€ sul conto di gioco e ho atteso che il croupier di cui sopra si presentasse nella diretta in streaming (difatti e per ovvi motivi il croupier cambia ogni mezz’ora). Il primo giorno con puntate da 100€ ed esponendomi al massimo per 200€ sono riuscito a fare 700€ in sedici minuti e il giorno dopo ho ripetuto quanto ho appena descritto: questa volta nello stesso arco di tempo ho incassato 550€. Ho ritirato tutto per mezzo di Pay Pal e non mi sono fatto dominare dall’avidità. Insomma, alla fine mi sono ritrovato con 1250€ in più. Cazzo, per me è stata come una rapina perché è stato maggiore il tempo impiegato per progettare questo exploit che quello necessario per attuarlo. Le mie puntate si sono limitate alle dozzine (la prima e la terza).
Forse non mi sarebbe mai venuto in mente tutto questo ambaradan se fossi stato assunto per inscatolare pomodori. Comunque la vera vittoria rimane un’altra. Io ho dimostrato un controllo straordinario su me stesso e ho saputo cogliere il momento per andarmene con le vincite. Ho dato prova della capacità di dominarmi, difatti la cupidigia avrebbe potuto plagiarmi se prima non l’avessi starnata viva. Ero quasi certo che ce l’avrei fatta e, se l’unica certezza nella vita non fosse la morte,  potrei affermare d’essere stato sempre sicuro della buona riuscita di questo blitz. Ho sfruttato un fattore umano, quasi come un bug in un programma, ma non potrei mai farlo in modo regolare poiché alla fine perderei sicuramente. L’altro aspetto introspettivo di questa faccenda è proprio la consapevolezza di non poterla ripetere, difatti solo gaglioffi e inetti insisterebbero. Io so che potrei vincere ancora qualcosa, anzi ne sono fermamente convinto, ma allo stesso tempo credo che sia meglio non cercare conferme in merito, e, malgrado l’uso del congiuntivo, anche di questo io sono fermamente convinto: un paradosso che mi rende un vincitore sotto l’aspetto monetario e sotto quello introspettivo. A ‘sto giro non mi sono proprio regolato e ho dato ulteriore linfa alla mia autostima che già prima si attestava su buoni livelli. Ho risollevato la mia estate e mi sento un dritto. I miei gatti erano scettici: “Colonnello, nella sua manovra non c’è nulla di razionale!”. Io ho risposto loro: “Sapete perché voi siete gatti e io sono un essere umano? Ebbene, lasciate che ve lo dica. Si tratta della metamorfosi. Voi siete ancorati alla vostra natura limitata mentre a me talora è concesso d’essere un cavallo pazzo”.

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17
Ago

Carinerie per me

Pubblicato mercoledì 17 Agosto 2011 alle 11:08 da Francesco

Manca poco più d’un mese all’avvento dell’autunno e la mia estate si appresta a concludersi nel modo in cui avevo immaginato che si sarebbe svolta prim’ancora che subentrasse ufficialmente alla primavera, ovvero afosa e solitaria. Ho trascorso periodi migliori, però ne ho avuti anche di peggiori e quindi gli ultimi mesi per me sono stati senza infamia e senza gloria. Non ho nulla in cui identificarmi né tanto meno possiedo il cinquanta percento d’una confidenza con chicchessia. Qualche volta mi sorprendo d’avere ventisette anni, tuttavia mi auguro di viverne almeno altri settantatré in piena salute. Io mi adoro e ho molto riguardo nei miei confronti.
Sono stato cresciuto con l’idea che una persona esista e si realizzi solo nel caso in cui riceva qualche tipo di riconoscimento dai suoi simili, ma l’accettazione da parte degli altri per quanto importante non può costituire il senso di una vita. Non ho mai ricevuto una lezione così basilare a scuola, fucina di sconfitti e frustrati, ma d’altronde un simile insegnamento è difficile che possa tenersi al di fuori dell’autodidattica. Mi sforzo di bastare a me stesso, però al contempo cerco di non abituarmici e tramite questa violazione del principio di contraddizione riesco a pacificarmi. Ogni tanto mi presento con il berretto tra le mani al cospetto del mio Ego che puntualmente mi rimbrotta: “Amare è di fondamentale importanza!”. Io per l’occasione mi guardo sempre intorno e con un’espressione bonaria replico: “Oh capo, e che non lo so? Però è un cazzo di casino!”. Alla fine risolviamo tutto senza i trigliceridi dei tarallucci e facendo a meno anche del vino che di solito accompagna i primi, difatti entrambi siamo astemi. Tutte le volte ci salutiamo con qualcosa del genere: “Dai, allora ci aggiorniamo quando i tempi saranno maturi, magari prima che fiorisca il nostro nome sopra il registro di un obitorio”.

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13
Ago

Proprietà di sintesi

Pubblicato sabato 13 Agosto 2011 alle 15:46 da Francesco

Frequento me stesso lungo le rive del presente e continuo a fare la mia conoscenza senza che nessuno mi abbia mai introdotto a me medesimo. Gli impegni categorici non mi mordono, ma si limitano ad abbaiare contro la mia figura perché ho avuto la premura d’infiocchettare i loro colli taurini con catene spesse e corte. Sono nel pieno delle forze e non v’è spada che penda sul mio capo. Aggiungerei altro se altro in questo momento meritasse d’essere aggiunto.

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9
Ago

D’agosto

Pubblicato martedì 9 Agosto 2011 alle 06:20 da Francesco

Le borse precipitano, ma purtroppo non si schiantano mai al suolo. Credo che la finanza sia un sistema perverso e non oso manco immaginare come la giudicherebbero i posteri se per le loro vacanze scegliessero di viaggiare nel tempo fino all’epoca corrente. Tutte le volte che mi sono spostato da Adam Smith a Thomas Hobbes ho sempre finito per usare il biglietto di ritorno, però che faticaccia. Non vorrei essere al posto di chi si appresta a nascere ma neanche di chi sta per morire. Qualcuno sostiene che per ragioni fisiologiche l’uomo sia ormai giunto al limite delle sue capacità intellettive, inoltre potrebbe rischiare persino l’involuzione qualora al cervello venissero ridotti gli investimenti energetici per fare fronte ad un’alimentazione ridotta dalla fame globale. Detesto i catastrofisti quanto i fumatori: entrambi m’infastidiscono. A me piace l’aria pulita, mica il puzzo d’avello. Tento di essere un realista nel bene e nel male, però cerco di non scadere nel paradosso di fanatizzare le razionalizzazioni a cui ricorro.
Ieri, mentre cercavo ispirazione per farmi una bella sega, ho visto un video porno nel quale tre uomini pisciano addosso ad una donna e mi sono chiesto se quell’atto urinario fosse davvero necessario per la buona riuscita del filmato. Se avessi una ragazza non le piscerei mai in faccia né in altre parti. Infine ho sbrigato la mia pratica masturbatoria con l’ausilio dell’immaginazione. Ho preso a compiere passeggiate di circa diciotto chilometri e non mi sono ancora recato dal mio medico per il problema al ginocchio destro, difatti confido in una guarigione del tutto naturale. In attesa che la megaceppa risorga, porgo cordiali saluti a ‘sto cazzo.

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