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Bazzecole

Pubblicato martedì 31 Maggio 2011 alle 14:57 da Francesco

In Italia è cominciato un cambiamento politico che considero ciclico, perciò non mi sorprenderei affatto se tra cinque o dieci anni il potere tornasse nelle mani di coloro che lo stanno perdendo. Alle elezioni comunali ho votato per la prima volta, però ho espresso la mia preferenza come un atto di protesta nei confronti dello schieramento che si opponeva a quello uscente e che poi ha vinto le elezioni. Personalmente spero di dovermi cospargere il capo di cenere, poiché a me non interessa a quale colore appartenga il potere temporaneo, bensì mi preme di più che vengano compiute scelte edificanti. Credo che occorrano almeno un paio di anni per farsi un’idea di come operi un’amministrazione e qualora quella del mio comune dovesse portare benefici inconfutabili io ammetterò di non essere stato lungimirante né avveduto all’interno della cabina elettorale.
Ciò che detesto della politica è la passione con cui viene praticata, io invece vorrei che fosse più asettica: incolore e insapore. Trovo vergognoso l’uso dei simboli e di qualsiasi segno distintivo. Non potrei mai fare politica né supportare qualsivoglia partito poiché il mio pensiero è ibrido e in Italia non è rappresentato da nessuno. Così come sono favorevole all’eutanasia, all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, al riconoscimento delle coppie di fatto, lo sono anche all’inasprimento delle pene detentive nonché all’introduzione della pena capitale, quest’ultima però come strumento per ostracizzare la criminalità organizzata. Credo che sia utopico ritenere che ogni singolo criminale possa reintegrarsi nella società e gradirei assai che la natura illusoria della riabilitazione a tutti i costi non venisse puntualmente sottolineata di rosso dal sangue di qualche innocente. Ovviamente mi auguro sempre che un giorno il mondo possa fare a meno delle leggi scritte e che la violenza non diverta manco più sotto la forma di mera simulazione, tuttavia vivo in un’epoca che pare molto distante da quella ipotetica appena descritta.
Prevalentemente rivolgo la mia attenzione a questioni di carattere sociale poiché non ho i mezzi culturali per formulare un’opinione solida sulle politiche economiche, però anche sul resto io non mi reputo competente e baso le mie posizioni su quanto credo che appartenga al buon senso.

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