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Altre schegge di qualunquismo

Pubblicato mercoledì 3 Novembre 2010 alle 02:18 da Francesco

Sui giornali e nei dibattiti televisivi i fatti recenti di cronaca nera hanno riconsegnato il testimone alle beghe sessuali dei politici. Già in altre occasioni ho espresso una forte simpatia umana per Silvio Berlusconi e difatti mi piacerebbe ascoltare i suoi aneddoti tanto in una delle sue venti case quanto in una cella di San Vittore. Se un politico svolgesse bene le sue funzioni pubbliche io non avrei nulla da ridire sulla sua vita privata e, alla luce di un operato efficace, non avrei niente da contestare per qualche piccolo abuso di potere. Sono un individuo piuttosto tollerante nei confronti di chiunque sappia fare il suo mestiere. Silvio Berlusconi per me è un’icona pop che resterà nella memoria del costume italiano e ribadisco la profonda simpatia che nutro nei suoi confronti, tuttavia come politico non mi pare che si sia distinto dai suoi predecessori vermiformi. Credo che l’Italia non abbia mai conosciuto l’età dell’oro e non penso che quest’ultima sorgerà all’alba di un nuovo governo. Nella classe politica io vedo il riflesso d’una parte della società italiana. Determinate persone sono molto indulgenti con loro stesse e ragionano quasi in modo tribale per favorire chiunque rientri nel raggio della famiglia o dell’amicizia. Sospetto che sia pressoché impossibile fare politica senza compiere dei calcoli elettorali e dunque v’è sempre un cane che si morde la coda. In altre parole, un candidato non può dire o fare ciò che porterebbe un bene comune perché se assumesse determinate posizioni andrebbe a perdere un numero consistente di voti. Una politica laica è quasi impraticabile dentro i confini italici poiché il mondo cattolico ha un peso notevole alle urne e influenza trasversalmente tutte le possibili coalizioni. Proprio non riesco a trovare un pertugio ove ficcare il mio voto. L’ultimo governo di sinistra mi è sembrato fin troppo simile al circo Togni per via delle idee eterogenee che presentava al suo interno. Quando a Clemente Mastella venne affidato il Ministero della Giustizia io m’aspettai che in quello della Sanità tornassero a girovagare Dulio Poggiolini e consorte. Comunque al peggio non c’è mai fine e le ultime legislature di destra lo dimostrano ampiamente. Credo che l’unico sciopero efficace sia quello demografico: insomma, per non doversi più preoccupare del futuro dei figli è sufficiente non farne e non prestare attenzione alle rimostranze dei preti pedofili, ai quali, in questo modo, verrebbero chiuse le forniture di culetti da sodomizzare.
A me piacciono molto le uscite di Silvio Berlusconi: le adoro. La sua misoginia quasi elegante e la sua omofobia faceta mi divertono assai, ma tale apprezzamento, ad esempio, non mi impedisce di sostenere l’adozione per le coppie omosessuali. Talvolta non è importante il contenuto di un discorso, bensì la sua forma. A me piacerebbe molto che oltre agli interessi privati anche tutte le religioni venissero bandite dalle istituzioni e portassero all’estinzione politica di personaggi come Paola Binetti. Ricorro ad una citazione di cui non rammento l’autore: “Se è cristiana, non è democrazia”. Comunque più che un’opinione politica, questo appunto contiene la riprova della mia capacità d’apprezzare comportamenti e situazioni che non mi appartengono e verso cui non mi proietto. D’altronde, in una classifica improvvisata, a qualche gradino di distanza da Gino Strada, che probabilmente è l’italiano in vita che stimo di più, si trova Fabrizio Corona.

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